Pochi eventi storici sono in grado di segnare il mondo in modo trasversale. Ancora meno sono quelli in grado di toccare contemporaneamente più generazioni, lasciando emozioni, ricordi e a volte anche danni in ciascuna di essa. Se cinque anni fa avessimo provato a immaginare questi eventi, i più anziani avrebbero probabilmente richiamato alla memoria le grandi Guerre del Novecento e i più giovani avrebbero immaginato qualche catastrofe naturale che ci colpirà in futuro. Ma il 2020 ha cambiato le prospettive, lasciando in tutti e in ciascuno il segno di un evento che sarà raccontato nei libri di scuola, non solo parlando di storia, ma anche di economia, società, cultura, medicina.
La pandemia da Covid-19 è stata, da ogni punto di vista, l’evento più impattante degli ultimi anni. Contro un nemico invisibile, un virus tanto piccolo quanto contagioso, l’umanità si è mobilitata a tutti i livelli: sanitario come politico, locale come globale, familiare come istituzionale. Abbiamo dovuto cambiare le nostre abitudini, i nostri rapporti; abbiamo avuto paura della malattia e fiducia nella scienza, che fosse con sincerità o per disperazione; ci siamo rivolti l’uno all’altro guardandoci con sospetto o implorando per bisogno.
A poco più di cinque anni dall’inizio dell’era Covid, qui su MasterX ci siamo guardati indietro, cercando le tracce di quello che è stato attraverso le persone, i luoghi e gli ambiti che più ci hanno colpito.
I protagonisti
L’eccezionalità del periodo ha dato notorietà a personaggi finora mai saliti agli onori della cronaca, né come singoli né come categoria. Uno di questi è certamente Mattia Maestri, il paziente 1, ma star del periodo sono stati anche i virologi, come Matteo Bassetti e Roberto Burioni, spesso ospiti in televisione. Per la prima volta, sono stati protagonisti anche quelli che la pandemia l’hanno raccontata tramite le immagini dagli ospedali: sia lavorandoci, come la dottoressa Francesca Mangiatordi, autrice delle famose foto ai suoi colleghi sfiniti, sia documentando in modo professionale, come nel caso di Fabio Bucciarelli, che ha immortalato le fatiche di quei giorni e le ha raccontate al mondo.
I luoghi
Come è accaduto per le persone, anche alcuni luoghi sono diventanti simboli dell’emergenza pandemica. È vivo in tutti noi il ricordo delle camionette militari a Bergamo, una delle province più colpite, con decine di migliaia di morti. Un altro Comune diventato tristemente noto è Codogno: il sindaco Francesco Passerini ricorda bene il primo caso, una notizia da prima pagina, raccontataci anche da Cristina Vercellone, la giornalista che per prima lo annunciò.
Fortunatamente, ci sono anche luoghi che testimoniano una pronta risposta all’emergenza: è il caso dell’ospedale sorto nella Fiera di Milano in tempi record. Un centro appositamente dedicato alla gestione dei pazienti colpiti dalle forme più acute del virus.
Come siamo cambiati
Fermarsi al ricordo del periodo Covid, per quanto significativo, sarebbe stato insufficiente a raccontare cosa è stato. Perché il grande portato della pandemia, nel bene e nel male, è stato quello di cambiare in modo permanente innumerevoli aspetti delle nostre vite, dalla frequenza con cui ci laviamo le mani alla nostra fruizione degli spazi pubblici. Nell’ambito del nostro lavoro abbiamo scelto di approfondire quattro temi: la risposta del mondo dello spettacolo che lavora in teatro, la gestione delle risorse umane sui luoghi di lavoro, le abitudini di consumo e la salute mentale.