Quando nel 1990, Tim Berners-Lee ha dato vita al Wold Wild Web probabilmente non immaginava che la protezione dei dati personali sarebbe stata al centro di discussioni e politiche nazionali e internazionali.
Dalle relazioni sociali agli acquisti online passando per il lavoro e fino alle guerre, il web ha cambiato il nostro modo di vivere, pensare e agire. Governi, aziende e cittadini – almeno quelli che maneggiano con più facilità il tema – avvertono la necessità di dotarsi di competenze, strumenti o, in alternativa, informatici in grado di difendere i propri dati sensibili dagli attacchi di altri esperti.
Sarebbe sbagliato immaginare gli hacker solo come dei criminali affamati dei nostri segreti più oscuri. Come in ogni realtà, accanto a loro esistono anche i buoni che agiscono nella legalità e a cui è affidato il compito di difenderci e proteggerci. È stato stimato infatti che nel 2020 si perderanno 3 miliardi di dollari a causa di attacchi informatici e per questo motivo, negli ultimi anni, si sono diffuse realtà il cui compito è quello di salvaguardare le vite informatiche di altre aziende o di sviluppare strumenti idonei di cybersecurity.
Tra queste, troviamo il centro di ricerca Negg. Fondata nel 2014, l’azienda italiana è diventata un punto di riferimento nel mondo della cybersecurity. Oltre a essere leader nel settore della Sicurezza Informatica, si occupa anche dello sviluppo di portali web e applicazioni mobile, analisi forense ed analisi di big data. Durante l’ottava edizione del “Le Fonti Innovation Awards 2018”, il centro ha vinto il premio di “Eccellenza dell’anno, Innovazione e Leadership – Sicurezza Informatica”.
L’azienda, con sede a Roma e uffici sparsi in Italia, è sempre alla ricerca di giovani talenti che hanno un pizzico di genialità con la speranza che possano diventare in futuro delle eccellenze e questo premio ne è la dimostrazione. Tra questi, troviamo Rossella. 28 anni, nata e cresciuta a San Ferdinando, un paese nel reggino, sin da piccola è sempre stata amante delle materie scientifiche e tecnologiche e, accanto a questa passione, ha sviluppato quella per la musica. Oltre a un diploma al Liceo Scientifico, una laurea triennale in Ingegneria dell’Informazione e una Magistrale in Ingegneria Informatica e dei sistemi per le Telecomunicazioni all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Rossella ha conseguito il Diploma in Pianoforte al Conservatorio di Musica ‘F. Cilea’ nella stessa città.
Subito dopo la laurea magistrale, nel 2017 ha iniziato a lavorare nella sede Negg di Reggio Calabria dove attualmente è responsabile del reparto di sviluppo web e si occupa di ricerca e sviluppo nell’ambito Security. Vincitrice del ‘Premio per l’Innovazione 2019’ per avere creato un Soc (Security Operation Center) altamente innovativo, Rossella ha come obiettivo principale quello di progredire e migliorare le proprie abilità in ambito ICT ottenendo altre certificazioni informatiche. E proprio per questo motivo, nell’ultimo periodo si sta occupando della realizzazione di un Soc, che fornisce servizi finalizzati alla sicurezza.
«Nello specifico sto lavorando a un sistema che permetta di rilevare, analizzare e rispondere agli incidenti di cybersecurity», racconta a Masterx. Rossella ha scelto di dedicarsi a questo ambito perché «è innovativo, dinamico ed estremamente competitivo. Gli attacchi informatici sono sempre in continua evoluzione e pertanto mi affascina proteggere i sistemi informatici dagli attacchi più disparati». Oltre a configurare, monitorare e proteggere l’intero perimetro di rete aziendale, la cybersecurity necessita di «una formazione capillare di tutto il personale aziendale, in quanto il principale bersaglio degli attaccanti, l’anello debole, è proprio il personale inesperto».
Fortunatamente però «negli ultimi anni – racconta – è cresciuta la consapevolezza che un attacco informatico può provocare un danno anche maggiore rispetto a uno fisico. Ormai, al giorno d’oggi, tutti i dati aziendali sono digitalizzati e un attacco informatico potrebbe compromettere la stabilità dell’intera azienda. Si pensi anche alle votazioni elettroniche (e-voting) e all’impatto che potrebbe avere un possibile hackeraggio sui dispositivi che consentono di votare oppure si pensi all’ambito militare, i cui strumenti sono pilotati da sistemi informatici o, ancora, ai voli di linea gestiti da sistemi informatici».
Non è possibile quantificare quanti attacchi al giorno riceve un’azienda perché «dipende sempre dalla dimensione dell’azienda e dal settore in cui essa opera. Qualsiasi azienda – precisa – dalla più piccola alla più grande, non deve dare per scontato di non ricevere attacchi perché tutti possiamo essere delle probabili vittime». E se pensate di non inserire alcuni dati sensibili a favore di altri, rischiate di fare comunque un buco nell’acqua. Non esistono infatti «dati più appetibili di altri – sottolinea Rossella – dipende solo cosa l’hacker cerca e qual è il motivo che lo spinge a sferrare l’attacco». Sia gli hacker, ma anche i normali internauti, possono essere in grado di far sparire le proprie tracce. «Esistono alcuni strumenti per difendersi e – spiega Rossella – la rete TOR, i SOCKS Proxy e le VPN sono degli esempi». Ma nonostante questo, Rossella ritiene che il mantra di ogni comune cittadino deve essere quello di proteggere i propri dati personali «perché potrebbero capitare in mano ad utenti malintenzionati ed è facile che vengano utilizzati per fini malevoli».