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Inaugurata alla Cortesi Gallery di Milano “Un’eterna ghirlanda brillante”, la nuova mostra di Chiara Dynys, tra le più rilevanti artiste italiane contemporanee. L’esposizione, a cura di Giorgio Verzotti, rimarrà aperta fino al 22 luglio 2022. La mostra è frutto della sinergia tra il team di Cortesi Gallery e lo Studio Chiara Dynys, coordinato da Giuseppe Cristian Bonanomi.
La contraddizione tra opposti
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Una ghirlanda compare davanti agli occhi dello spettatore e lo rapisce, come se venisse colto da un’immagine di totale assenza di peso. Elementi in transizione che appaiono luminosi e leggerissimi, ma che nascondono complesse lavorazioni di alluminio. Al centro del lavoro la contraddizione tra opposti, tra materiale e immateriale. L’eterna ghirlanda brillante evoca due elementi complementari e insieme opposti: la fisicità scultorea e l’immaterialità luminosa. 21 forme dodecagonali di 8 diverse dimensioni. Ogni stella di questa costellazione presenta 122 facce, in perfetto concerto tra elementi introflessi ed estroflessi, e partecipa a una cometa di elementi disposti a raggiera in maniera irregolare sulle pareti. Un sodalizio di lungo corso, quello fra Chiara Dynys e la Cortesi Gallery che, nel 2021, ha portato l’artista a collaborare con la Cortesi Gallery di Lugano per la mostra “Parade”.
Parade Perspective
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Nella sala accanto alla costellazione, poi, il ciclo Parade Perspective, che si compone di una serie di cornici prospettiche in metacrilato, strombate e trasparenti di diversi colori. Queste presentano un fondo in plexiglas colorato, dello stesso colore, con tagli di forme diverse. Ogni taglio corrisponde a una forma prospettica: colonnati, segni obliqui, coni ottici e corridoi di segno rinascimentale, attraversati da luci nel plexiglas che si interfacciano e illuminano gli specchi posti al fondo.
La Blancher
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Completa la mostra l’omaggio di Chiara Dynys alle celebrazioni per i duecento anni dalla morte del più grande dei maestri del neoclassicismo. L’artista, infatti, rende omaggio ad Antonio Canova attraverso il ciclo La Blancher, che prima si trovava a Napoli. La serie La Blancher, termine francese traducibile con “il candore”, è improntata sulle foto originali dell’artista nella gipsoteca di Possagno – Museo Canova; queste ultime riprendono particolari che, attraverso la moltiplicazione spaziale, diventano specchi. Raccoglitori di luce in cui, specchiature accostate a immagini di neoclassica perfezione, creano un cortocircuito tra realtà, percezione ed illusione.