Braccia tatuate e magliette nere al corteo per il cinquantesimo anniversario della morte di Sergio Ramelli. Più di duemila i manifestanti, appartenenti a gruppi di estrema destra provenienti da tutta Italia. Una sfilata partita da piazza Gorini a Milano e terminata in via Paladini, davanti al Murale dedicato a Ramelli. Il giovane, uno studente milanese facente parte del Fronte della gioventù ucciso nel 1975 da alcuni esponenti di Avanguardia Operaia, viene ricordato ogni anno nel capoluogo lombardo il 29 aprile. A differenza delle scorse commemorazioni quella di quest’anno ha incontrato più disordini. Infatti, alcuni inquilini della zona hanno fatto risuonare la canzone “Bella Ciao” dalle finestre dei palazzi. I manifestanti hanno risposto con insulti e invettive, durante il corteo che continua a dividere la città.
La manifestazione
Alla testa della sfilata uno striscione con scritto “Onore ai camerati caduti” e la corona, portata da due giovani militanti, che è stata poi deposta davanti al murale. I partecipanti accomunati da vestiti scuri e tatuaggi rappresentativi di simboli nazisti e fascisti. Tra loro anche bambini che, con sguardi quasi smarriti, tenevano le mani dei genitori. Verso le nove di sera il capo del corteo ha ordinato ai militanti di porsi ordinatamente in fila per cinque e, così, hanno composto la marcia dall’inizio alla fine. Le donne, rigorosamente in fondo, con torce e tricolori in mano.
I manifestanti hanno impiegato circa un’ora ad approdare in via Paladini, davanti alla casa che una volta apparteneva a Ramelli. «Camerati attenti», ha gridato ai partecipanti il capo del corteo una volta arrivati a destinazione. E subito dopo «Camerata Ramelli», così è partito il saluto romano da parte di tutte e duemila le persone presenti. Saluto ripetuto tre volte, il classico rito del presente fascista, che non ha lasciato in silenzio i cittadini milanesi. «Basta», «Andate via», e altre frasi di questo tipo sono partite dalle finestre dei condomini, accompagnate dal suono della canzone “Bella Ciao”.
Il Comune di Milano
Quella per Ramelli è una rimembranza criticata dai più. È per questo che il partito di Fratelli d’Italia, che lunedì 28 aprile ha presentato una mozione per dedicare una strada a Ramelli, si è dichiarato distante dal rito del saluto. Infatti, nessuno degli esponenti comunali di FdI ha presenziato alla manifestazione. La mozione è stata accolta con favore dal presidente del Senato Ignazio La Russa ed è stata fortemente rifiutata da alcuni esponenti dell’opposizione.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha proposto di «Intitolare una piazza o una via ai giovani vittime del terrorismo efferato di quegli anni». il Sindaco ha chiesto, quindi, di non concentrarsi soltanto su Ramelli. Ciò che il primo cittadino vuole è che termini la violenza e che il ricordo di Ramelli possa diventare «Viatico di pace e di incontro».