IULM: CINQUE BORSE AL MERITO DAL QUOTIDIANO LA RAGIONE

Il 15 febbraio alle 11:30 all’Università IULM è avvenuta la presentazione ufficiale delle borse di studio al merito nate da un accordo tra l’ateneo ed il quotidiano La Ragione – LeAli alla libertà. Un comunicato stampa, due settimane fa, ne aveva annunciato la creazione, spiegando anche il loro funzionamento. In quest’incontro, oltre a ribadire i meccanismi di assegnazione di queste, il rettore dell’università, Prof. Gianni Canova, il direttore del quotidiano Fulvio Giuliani ed il Direttore del Master in Giornalismo della IULM, Daniele Manca, sono andati più a fondo nelle motivazioni che hanno spinto il giornale a finanziare quest’iniziativa.

IL MERITO E LA PERSONA COME CARDINE DEL PROGETTO

All’inizio, il  Prof. Canova, si è detto «molto lieto di questa generosa offerta, perché premia il merito senza se e senza ma», filosofia che l’università stessa cerca di promuovere e portare avanti, e perché l’offerta proviene da un giornale particolare: nuovo, piccolo, ma con identità molto forte, che ha tentato l’avventura della carta in questi tempi difficili.

Successivamente, Giuliani è passato a commentare uno dei punti che, a detta sua, possono apparire controversi: il fatto che le borse di studio siano assegnate solo sulla base del merito universitario, non tenendo in considerazione indicatori sulla situazione economica degli studenti. Questo, ha detto, non vuol dire dare soldi ai ricchi, ma aiutare l’università ad assolvere la sua funzione di ascensore sociale, cosa che può fare solo se permette di emergere a chi si impegna di più e a chi ha più voglia di sacrificarsi: «Il problema siamo noi adulti che abbiamo smesso di dire a voi (studenti, ndr) che, se non vi mettiamo in condizione di crescere, anche attraverso prove più selettive e complicate, vi stiamo rubando un pezzo di futuro». Infatti, la verità è che la realtà pone sempre tutti di fronte a diverse prove da superare.

Daniele Manca ha continuato sulla stessa linea, sottolineando come sia fondamentale il discorso sul merito, soprattutto nel nostro Paese. In Italia infatti è molto diffusa la “cultura del disprezzo”, che porta a sminuire i successi altrui, associandoli a elementi che esulano dalle capacità individuali e rientrano invece nell’ambito delle amicizie e delle parentele. Il non riconoscere i risultati degli altri, inoltre, non permette di imparare da ciò che ci circonda. Infine, sbagliando, spesso il merito si misura su «parametri che vorremmo assolutamente scevri di ogni considerazione umana, della persona». Al contrario, in questo caso, il meccanismo di assegnazione delle borse di studio mette al centro la persona e il merito.

Da sinistra a destra: il Prof. Gianni Canova, Fulvio Giuliani, Daniele Manca (Fonte: La Ragione)
LE ALTRE OPPORTUNITÀ PER GLI STUDENTI IULM

In chiusura, il rettore, Prof. Canova, ha evidenziato come nell’ateneo che dirige cerchi di trovare il talento al di là delle valutazioni che vengono date in sede d’esame. A testimonianza di questo, l’annuncio di due iniziative, che diventeranno ufficiali nei prossimi giorni. La prima nasce dal fatto che l’università ha deciso di non rivolgersi ad un’agenzia per trovare il concept su cui costruire la campagna di comunicazione per il prossimo anno. A fare questo saranno gli studenti stessi. Sono stati infatti messi a disposizione 15.000€ per chi invierà l’idea più convincente, su cui poi l’agenzia costruirà la campagna. Possono partecipare tutti gli studenti della IULM, singolarmente, in gruppi o anche coinvolgendo il personale amministrativo.

L’altra iniziativa si chiama, per ora, “Oscar IULM”. Sono state individuate 12 categorie, che spaziano dai cortometraggi alla pubblicità, passando per le traduzioni. Gli studenti interessati a partecipare presenteranno dei prodotti (per una o più categorie), che una giuria di professori competenti in materia giudicherà. Da questo primo step, saranno scelti 5 finalisti. A maggio, ci sarà una serata di gala, sul modello degli Oscar di Hollywood, dove per ogni categoria sarà premiato il vincitore.

Leonardo Rossetti

Umanisticamente formato dal 1995 tra Appignano, Macerata, Roma e Berlino. Non mi piace parlare di me in prima persona e credo che le cose che qualcuno si dice da solo non valgano molto, dunque preferisco far parlare gli altri. "A lui piace indagare, andare a fondo in tutte le vicende, sempre. Se qualcosa non dovesse filare liscia, subito ci si butta a capofitto per scovare la verità. A volte è un po' puntiglioso e testardo. Gli piace la politica, l'arte e la musica, ma anche la letteratura: legge tanto, però tutte cose che potremmo definire...d'altri tempi" (Giulia P.) " Esuberante, sicuro di sé, intraprendente, festaiolo. Sta bene in mezzo alla gente" (Luca I.) "È un ragazzo leale e con buoni principi. È il capo 'mozz' del gruppo" (Matteo M.) Per tutto il resto: interrogate chi mi conosce.

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