Premi Pulitzer: tutti i vincitori 2024

Il premio Pulitzer resta ancora una delle onorificenze più prestigiose per il giornalismo, letteratura, teatro e musica. Arrivato alla sua 108esima edizione, ad assegnare i premi oggi è un board interno alla Columbia University di New York.

Sono 15 le categorie che premiano esempi virtuosi di attività giornalistica nelle principali testate americane. New York Times, New Yorker, Reuters e Washington Post sono i media che hanno ricevuto il maggior numero di premi.

I premi

I riconoscimenti legati alla guerra

«In circostanze orribili un numero straordinario di giornalisti sono morti nello sforzo di raccontare storie di palestinesi e di altri a Gaza, in una guerra che ha reclamato anche le vite di poeti e scrittori». Queste le motivazioni dei riconoscimenti a reporter e operatori attivi nella Striscia di Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre. Ai reporter del New York Times è stato infatti assegnato il premio per la miglior cronaca internazionale. Riconosciuta la buona copertura mediatica dell’attacco del 7 ottobre, dei fallimenti dell’intelligence israeliana nel prevenirlo e la risposta con i bombardamenti nella Striscia. Premiati anche i reporter di Reuters per la categoria “fotografia di breaking news” per la documentazione fotografica dell’attacco.

 

Fotografia, cinematografia e report illustrati

I migliori servizi fotografici se li aggiudica la redazione di Associated Press per aver documentato l’arrivo di migranti dalla Colombia al confine meridionale degli Stati Uniti. Medar de la Cruz, del New Yorker, vince il miglior report illustrato delle condizioni di vita nel carcere di Rikers Island di New York.

Premiato anche il critico cinematografico Justin Chang, del Los Angeles Times. Il suo lavoro è «ricco di suggestioni e di generi» che «riflette sull’esperienza cinematografica contemporanea», spiega l’organizzazione Pulitzer.

I premi del Washington Post

Il Washington Post porta a casa tre premi per editoriali, opinioni e cronaca nazionale. David E. Hoffman è stato infatti premiato per i suoi editoriali sulle nuove tecnologie e le tattiche usate dai regimi autoritari per reprimere il dissenso nell’epoca della comunicazione digitale. Il premio per la categoria “opinioni” se lo è aggiudicato il giornalista e attivista russo Vladimir Kara-Murza che, da collaboratore del Washington Post, ha raccontato la sua prigionia e le conseguenze del dissenso in Russia.

La cronaca nazionale va invece all’inchiesta sull’impatto politico e culturale del fucile d’assalto AR-15. Ad aggiudicarsi questo premio non è stato solo il Washington Post, ma anche la Reuters per le inchieste sugli affari di Elon Musk nel settore automobilistico e aerospaziale.

Giornalismo investigativo e cronaca locale

Un’altra inchiesta trova il riconoscimento nella categoria di giornalismo investigativo. Hanna Dreier del New York Times ha infatti ottenuto il premio per un’inchiesta sul lavoro di minori migranti negli Stati Uniti.
Sarah Conway del City Bureau e Trina Reynolds-Tyler dell’Invisible Institute vincono la miglior cronaca locale per aver esposto i metodi attraverso cui la polizia di Chicago gestisce i casi di persone scomparse e aver messo in luce le negligenze che hanno avuto l’impatto maggiore sui casi riguardanti donne afroamericane.

Breaking news e giornalismo esplicativo

La redazione di Lookout Santa Cruz ha realizzato il miglior articolo di giornalismo di breaking news per aver raccontato le inondazioni che, a gennaio 2023, hanno provocato catastrofi nella contea di Santa Cruz in California.

L’indagine di Sarah Stilton del New Yorker sulla questione delle condanne per omicidio volontario nel sistema giudiziario statunitense e come siano finite in carcere migliaia di persone afroamericane per omicidi non commessi, ha vinto il premio per giornalismo esplicativo.

Bene pubblico e approfondimenti

La redazione di ProPublica con Joshua Kaplan, Justin Elliott, Brett Murphy, Alex Mierjeski e Kirsten Berg si è aggiudicata il premio di giornalismo per il bene pubblico. Il racconto restituisce i rapporti tra un gruppo di miliardari statunitensi influenti in politica che avrebbero fatto regali di lusso a dei giudici della Corte Suprema  e che avrebbero influenzato la stesura del codice di condotta della Corte stessa.

You didn’t see nothing” è il miglior podcast vincitore della categoria miglior giornalismo audio. Realizzato dall’Invisible Institute e dall’USG Audio, racconta un crimine d’odio risalente al 1997.

La categoria storie e approfondimenti è andata a Katie Engelhart, collaboratrice del New York Times, per aver mostrato le difficoltà legali ed emotive di una famiglia con una donna anziana affetta da demenza senile.

Letteratura e teatro

 

Il premio per la letteratura è andato a Night Watch – il guardiano notturno – di Jayne Anne Phillips, autrice di 71 anni fino ad ora mai tradotta in italiano. Il romanzo parla di una famiglia traumatizzata all’indomani della guerra civile.

Eboni Booth, vince miglior drama con “Primary Trust”, che racconta la storia di un uomo emotivamente danneggiato che trova un nuovo lavoro, nuovi amici e un nuovo senso alla vita, illustrando come piccoli atti di gentilezza possano cambiare la vita di una persona e arricchire un intera comunità.

La miglior biografia è “King: A Life” di Jonathan Eig. Un ritratto di Martin Luther King Jr. che esplora i suoi punti di forza e di debolezza, compresi gli interrogativi e la depressione.

Il premio per la saggistica è andato a “Una giornata nella vita di Abed Salama: Anatomia di una tragedia di Gerusalemme”, di Nathan Thrall. Un resoconto intimo della vita sotto l’occupazione israeliana della Cisgiordania, raccontato attraverso il ritratto di un padre palestinese il cui figlio di cinque anni muore in un violento incidente con lo scuolabus quando le squadre di soccorso israeliane e palestinesi sono ritardate dalle norme di sicurezza.”

 

La scrittrice messicana Cristina Rivera Garza è stata insignita del premio alla memoria e all’autobiografia per il libro “L’invincibile estate di Liliana”. Si tratta di una denuncia del femminicidio di sua sorella, avvenuto nel 1990. Secondo l’organizzazione del Pulitzer è «una storia che mescola memorie, giornalismo investigativo femminista e biografia poetica uniti a una determinazione nata dalla perdita».

Premio alla poesia per “Tripas: Poems”, di Brandon Som. Una raccolta che affronta le radici messicane e cinesi del poeta, evidenziando la creazione di una comunità all’interno della famiglia.

 

Elena Betti

Classe 2001, Laureata in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all'Università di Pisa

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