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Il rebus delle regionali Zaia e De Luca in cerca del tris

Il 2025 non è un anno elettorale – per le Europee si è votato lo scorso anno, le Politiche sono ancora lontane – ma l’autunno si preannuncia comunque caldo: saranno chiamati alle urne gli elettori di Marche, Toscana, Campania, Veneto, Puglia e Valle d’Aosta. Appuntamenti attesi con attenzione, forse anche con apprensione dalla maggioranza perché rappresentano un banco di prova sul gradimento degli italiani nei confronti dell’esecutivo e anche per vedere come si muoveranno le alleanze e le scelte dei candidati. Oltre 17 milioni i cittadini chiamati al voto, mentre resta incerto il futuro prossimo della Sardegna dopo i problemi giudiziari della presidente Alessandra Todde. Le date sono ancora da decidere, possibile un “Election Day” in ottobre.

Vincenzo De Luca – governatore della Campania
De Luca in attesa della decisione della Corte costituzionale

In Campania, nei mesi scorsi, è scoppiata la polemica (tuttora in corso) sul possibile terzo mandato di Vincenzo De Luca. Il Consiglio regionale ha approvato in novembre la legge che consentirebbe a De Luca di ricandidarsi. Il governatore è in attesa di sapere cosa deciderà la Corte costituzionale sul ricorso del Governo sulla legge regionale campana. «Come aspetto il 9 aprile? Penso di fare quello che faccio: lavorare». De Luca ha criticato sia il Governo che l’opposizione. «Invidio Zaia che sta per finire il terzo mandato e lavora in un clima di tranquillità evangelica. Il Governo – ha aggiunto – non ha fatto niente per il Piemonte, per il Veneto e per la Liguria, ma per la Campania sì».

I possibili candidati per il centrodestra e il centrosinistra in Campania

De Luca ha definito «miserabili» quelli dell’opposizione che a suo giudizio non hanno pronunciato una parola «di fronte al calpestamento del principio che la legge è uguale per tutti». Intanto, è arrivato il rifiuto del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a candidarsi per la carica di presidente della Regione. Elly Schlein non sosterrà De Luca: «Prima del consenso viene il buonsenso di costruire un’alternativa secondo le regole che ci siamo dati e che valgono per tutti». Il Pd potrebbe tentare un’alleanza con il Movimento 5 Stelle che punta su Roberto Fico, ex presidente della Camera. Il centrodestra non ha ancora trovato la quadra, il nome papabile, al momento, è quello di Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri ed esponente di Fratelli d’Italia.

Luca Zaia – governatore del Veneto
Luca Zaia punta al quarto mandato

Un’altra regione in attesa del verdetto della Corte costituzionale è il Veneto. Luca Zaia vorrebbe candidarsi per la quarta volta consecutiva. La maggioranza è divisa: la Lega continua a sostenere la candidatura di Zaia, mentre Fratelli d’Italia vorrebbe appoggiare Elena Donazzan. Il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarato che Forza Italia è sempre stata contraria al terzo mandato, ritenendola una scelta di democrazia. Un altro nome emerso nelle ultime settimane per il centrodestra è quello di Flavio Tosi, che proprio nel 2015 sfidò Zaia. Il centrosinistra, invece, non ha ancora scelto il candidato, e sembra lontana la possibilità di un campo largo in un territorio che è roccaforte della destra.

In Puglia la sinistra corteggia Decaro

Chi è arrivato al secondo mandato ma non si ricandiderà è Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Il governatore sarà consigliere regionale per il Pd, «per dare una mano». Il centrosinistra pugliese vorrebbe Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e ora europarlamentare. Il centrodestra non vede un proprio candidato vincitore dal 2000, quando fu eletto Raffaele Fitto, attuale Commissario europeo. La maggioranza di governo potrebbe optare per Francesco Paolo Sisto, attuale viceministro della Giustizia. Il M5S deve ancora sbilanciarsi se correrà da solo o insieme al Partito Democratico.

Antonio Decaro, europarlamentare
Le regioni  storicamente “rosse” Marche e Toscana

I governatori di Marche e Toscana stanno terminando il loro primo mandato e possono ricandidarsi senza problemi. Dal 2020 nelle Marche – territorio storicamente “rosso” – è tornato al comando il centrodestra con Francesco Acquaroli. Probabile che il centrosinistra punti sull’ex sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ora europarlamentare. In Toscana Eugenio Giani, vincitore nel 2020 con il 48% di preferenze, è in lizza per la ricandidatura. Nella regione non c’è mai stato un governatore che non appartenesse alla sinistra o al centrosinistra, è da stabilire se i democratici faranno un campo largo con le altre forze. Il centrodestra, reduce dai buoni risultati che ha ottenuto nelle elezioni comunali, potrebbe puntare su Alessandro Tomasi di Fdi.

Alessandra Todde – governatrice della Sardegna
Il caso Sardegna

Tra le regioni che potrebbero tornare alle urne c’è anche la Sardegna, dopo i guai giudiziari della governatrice. Alessandra Todde è stata dichiarata decaduta dal Collegio regionale di garanzia elettorale per irregolarità nella gestione delle spese elettorali. Al momento la situazione è in stallo: la Procura sta indagando, si stanno esaminando le documentazioni del Collegio e la governatrice ha impugnato il provvedimento.

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