BIDEN ALLA BBC: «TRUMP COME HITLER, UN MODERNO APPEASEMENT»

Un ritorno sulla scena politica per la prima volta nel 2025. Joe Biden, ex presidente degli Stati Uniti è stato il protagonista di un’intervista, realizzata dal giornalista Nick Robinson della Bbc. I temi caldi sono stati l’amministrazione Trump, la guerra in Ucraina e il suo percorso elettorale, abbandonato a luglio 2024, tre mesi prima del voto.

Il paragone a Hitler

Parlando dell’atteggiamento tenuto dal tycoon di fronte ai continui bombardamenti su Kiev, Biden ha affermato che è «un moderno appeasement». Il riferimento è alla politica diplomatica assunta dal primo ministro britannico Neville Chamberlain nel 1938 nei confronti di Adolf Hitler. Con questo atteggiamento, un leader acconsente ai desideri di un aggressore con lo scopo di mantenere l’equilibrio internazionale, senza ricorrere a conflitti armati. Con l’appeasement, Chamberlain aveva concesso al dittatore tedesco le rivendicazioni territoriali e dato il via libera all’annessione dei Sudeti, pensando di evitare escalation aggressive. Ma poi la situazione è degenerata, portando allo scoppio della seconda guerra mondiale. E tale comportamento, secondo Biden, è assunto da Trump nei confronti del leader russo Vladimir Putin. «È un moderno appeasement. Chiunque pensi che Putin si fermerà se gli verranno concessi alcuni territori nell’ambito di un accordo di pace è semplicemente uno stupido».

 

Le azioni del tycoon

Due i timori di Biden. In primis che l’Europa «perda fiducia nella certezza dell’America» e soprattutto che inizi a «dubitare del fatto che noi rimarremo nella posizione che abbiamo avuto negli ultimi 80 anni». La seconda preoccupazione è che «Trump voglia cambiare la storia del mondo», in riferimento alle volontà di allargamento dei confini del presidente. Quattro le pretese condannate da Biden: far diventare il Canada il 51esime stato, annettere la Groenlandia, controllare il canale di Panama e rinominare il Golfo Persico in “Golfo Arabico” o “Golfo d’Arabia”. «Ma quale presidente dice cose del genere? Non è quello che siamo, per noi è tutto basato sulla libertà, la democrazia, l’opportunità, non la confisca».

Cosa fare?

Per Biden è anche deplorevole il modo in cui Trump tratta le due parti. Da un lato l’atteggiamento più aperto nei confronti di Putin, dall’altra la linea dura tenuta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel noto incontro alla Casa Bianca. «Non è degno dell’America». La domanda del giornalista sorge spontanea: cosa bisognerebbe fare? E Biden ha le idee chiare: è essenziale rinsaldare la Nato. «Un’alleanza che garantisce la sicurezza e fa anche risparmiare soldi agli Stati Uniti». Anche perché Putin vorrebbe «ristabilire il Patto di Varsavia», ovvero l’alleanza politico-militare tra l’Unione Sovietica e i paesi del blocco comunista dell’Est Europa, nata nel 1955 e sciolta nel 1991. Bisogna «fare tutto il possibile per evitare la guerra» senza «cedere ai tiranni». Aggiunge infine: «Pensate fin dove si sarebbe spinto Putin se non ci fosse stata l’Alleanza Atlantica».

Trump Biden
Trump e Biden nel confronto tv per le elezioni presidenziali 2024
Il ritiro alla corsa presidenziale

La prima intervista di Biden dalla sua fuoriuscita dalla Casa Bianca si è conclusa con una riflessione proprio sul suo percorso elettorale. L’ex leader, infatti, fino a luglio 2024 era in competizione con Trump per aggiudicarsi il titolo di presidente degli Stati Uniti. Ma a tre mesi dalle elezioni, Biden ha rinunciato alla candidatura, cedendo il posto alla sua vice Kamala Harris. Un passo indietro giudicato da molti come estremamente tardivo. «È stata una decisione molto difficile. Ma penso di aver fatto la cosa giusta». Un primo segno di declino per la sua campagna elettorale era giunto con il primo dibattito presidenziale tra Trump e Biden, avvenuto a giugno 2024, dove il secondo è risultato essere il principale sconfitto. Una performance stanca e non al massimo delle forze dell’ex presidente, secondo alcuni troppo anziano per poter assumere un tale ruolo istituzionale. La decisione di ritirarsi, quindi, sembrava la migliore. «Ho fatto un passo indietro quando avevamo un buon candidato. Non sarebbe cambiato nulla, se lo avessi fatto prima».

No Comments Yet

Leave a Reply