
Il corridore olandese eguaglia Moser e Lapize con tre vittorie di fila del monumento francese. Secondo al traguardo uno splendido Tadej Pogacar, beffato da un eccesso di foga durante un attacco. L’ultimo gradino del podio è occupato da uno sfortunatissimo Mads Pedersen, che, causa una foratura, si è perso il trenino dei migliori. Posizione vinta di prepotenza in uno sprint finale contro Van Aert e Vermeersch. Il migliore degli azzurri è Filippo Ganna che ha terminato la gara al 13° posto.
La corsa
Il percorso della Parigi-Roubaix si allunga per 259Km tra le campagne delle fiandre francesi. La corsa è caratterizzata per i suoi lunghi tratti di strada in pavè, che ogni anno testano la resistenza di atleti e biciclette. Quest’anno il peloton ha affrontano 55,3Km sulle pietre. Gli organizzatori hanno inserito alcuni tratti inediti, senza rinunciare ai tracciati più classici e amati dai fan.

A 163 Km dalla fine, poco prima dell’inizio del primo settore in pavè, una caduta ha coinvolto diversi corridori. Filippo Ganna e Wout Van Aert sono stati i due uomini più importanti a finire a terra. Se l’uomo del team Visma è riuscito a riportarsi quasi subito sul gruppo principale, le cose sono andate diversamente per il ciclista italiano. Ganna è stato costretto a richiamare i suoi compagni nel tentativo di recuperare il gruppo principale. Sforzo che gli ha poi precluso ogni possibilità di rispondere agli attacchi degli avversari.
Nel tratto della Foresta di Aremberg ci hanno pensano i soliti due ad infuocare la corsa. Pogacar e Van der Poel hanno aumentano il ritmo e spezzato il peloton. Solo pochi corridori sono riusciti a stare a ruota dei due fuoriclasse: Pedersen, Bissegger e Philipsen. Più attardato Van Aert. Nel tratto in pavè di Tilloy to Sars-et-Rosières il campione del mondo ha attaccato nuovamente. Lo hanno seguito VdP e Philipsen, mentre Pedersen è rimasto attardato per una sfortunata foratura.
Il finale
Settore numero 11 di pavè. In testa al terzetto, Van der Poel attacca. Pogacar rimane alla sua ruota, mentre Phlipsen, compagno di squadra dell’olandese, si attarda. Il campione del mondo, quindi, dà il colpo finale con un nuovo scatto che lascia sul posto Philipsen. La coppia in testa entra poi nel settore in pavè di Pont-Thibault to Ennevelin, 1,4km di selciato sconnesso. Lo sloveno prova un attacco, VdP rimane a ruota. Nella foga dell’attacco il duo giunge ad una curva a gomito a velocità troppo elevata. Entrambi finiscono lunghi, sull’erba a bordo della strada. Mentre Van der Poel controlla la sua bici con grande eleganza e rimedia egregiamente all’errore commesso, Pogacar incastra la ruota anteriore in una buca e si ribalta. Fortunatamente niente di grave, solo un taglio sul polso. Ma il tempo di rialzarsi, sistemare la catena e ripartire regalano all’avversario circa 20 secondi di vantaggio.

Sono 38Km dalla fine. Da questo momento inizia un inseguimento del corridore del team Alpecin. Con una costanza degna dei migliori cronoman, l’atleta olandese riesce a portare il suo vantaggio sul rivale a 1 minuto. Nemmeno una foratura e una borraccia lanciata dal pubblico lo rallenta. Mathieu Van der Poel si invola, così, verso la terza vittoria consecutiva alla Parigi-Roubaix.