
C’è poco da fare, pianura o salita Pogacar è sempre da temere. Anche nell’ultima classica del nord il talento sloveno è stato incontenibile, vincendo la sua terza Liegi-Bastogne-Liegi, in tutto nove monumenti. Secondo l’italiano Giulio Ciccone, che ha battuto in volata l’irlandese Ben Healy. Nulla da fare per Remco Evenepoel. Il belga, principale rivale di Pogacar per il successo, non è riuscito a seguire il campione del mondo durante il suo attacco e per tutto il finale di tappa è apparso affaticato.
La corsa
Oltre 250 Km di percorso tra le colline che hanno assistito ad alcuni degli eventi più importanti della storia recente: dalle guerre napoleoniche alle trincee della prima guerra mondiale, fino all’eroica resistenza della 101ma divisione americana durante l’offensiva tedesca delle Ardenne nel 1944. Luoghi carichi di storia, che una corsa ciclistica permette di ricordare.

La gara inizialmente è stata calma, i chilometri sono tanti è inutile spingere sin dall’inizio. Così si è creata una fuga che è riuscita ad avere anche 5 min di vantaggio sul gruppo. La corsa si è accesa sulla Cote de la Redoute, salita di 1,6Km al 9,5% medio, con punte fino al 15% di pendenza. Siamo a 35Km dalla fine. Dopo un avvicinamento a folle velocità, 86 all’ora, una svolta a destra ha portato il gruppo sulla salita simbolo della Liegi. Pogacar ha affrontato la rampa in testa al gruppo, Evenepoel invece più attardato circa a metà del peloton. Mentre il belga ha cercato di guadagnare posizioni, il campione del mondo attacca. Lo ha fatto ancora da seduto e in pochi secondi ha guadagnato 30 metri. Dopo 400 metri sono scattati anche Ciccone, Healy, Pidcock e Alaphilippe. Sulla cima questo gruppetto ha 11 sec di ritardo da Pogacar, mentre il gruppo principale 30’’.
Anche in solitaria Pogacar è stato instancabile. Il suo vantaggio sugli inseguitori è continuato a crescere: sull’ultima asperità (-15Km) il suo vantaggio sul quartetto ha già superato il minuto, sul gruppo di Evenepoel 90 secondi. Su quest’ultima salita Ciccone ha rilanciato la sua azione distanziando Pidcock e Alaphilippe, mentre Healy è rimasto alla sua ruota. I due corridori sono riusciti a trovare un accordo e a collaborare per tenere una distanza di sicurezza dal gruppo principale e potersi così giocare il podio. Non sono neanche stati sfiorati dall’idea di poter riprendere Pogacar. Il “cannibale” è stato imprendibile, ha avuto un ritmo che nessuno è riuscito a seguire. Negli ultimi 500 metri ha avuto la possibilità di rallentare e salutare il pubblico, di godersi a pieno il sapore del suo trionfo.