Ciclismo, Pogacar vince il suo secondo Giro delle Fiandre

Il “cannibale” Tadej Pogacar vince il Giro delle Fiandre. Il campione del mondo ha dimostrato ancora una volta la sua incredibile versatilità come corridore e la sua intelligenza nel saper leggere le gare. Completano il podio Mads Pedersen e Mathieu van der Poel, dopo una volata finale in cui era presente anche Wout Van Aert. I migliori italiani sono stati Filippo Ganna (8°) e Davide Ballerini (10°).

La corsa
Percorso Giro delle Fiandre 2025

Il tracciato di 269Km inizia dalla città di Bruges e include i più iconici muri in pavè, che sono entrati nei cuori degli appassionati di ciclismo. L’inizio della corsa è stato classico, con otto corridori andati in fuga e il gruppo che ha controllato il distacco. Unico momento di tensione, la caduta a 125 Km dalla fine, che ha coinvolto anche interpreti importanti, primo fra tutti Mathieu Van der Poel. Uno tra i favoriti per poter vincere la classica, ha dovuto sprecare energie importanti per recuperare il gruppo.

Superati i -90 Km alla fine sono iniziati i famigerati muri fiamminghi, salite brevi in lunghezza ma con tratti ripidi – si possono raggiungere pendenze del 22% – e insidiosi per il selciato scivoloso e sconnesso. Si è dovuto attendere ancora qualche kilometro prima di poter assistere ad attacchi importanti. Il primo scatto è di Pogacar che spacca il gruppo. Riescono a seguirlo solamente altri 4 quattro corridori: Van der Poel (VdP), Pedersen, Van Aert e Jorgenson. Sulla salita successiva ci prova VdP, ma il gruppo non si spezza. Scene simili si ripetono ogni volta che la pendenza comincia ad aumentare. Inesorabilmente, ogni volta, il gruppo si ricompatta quando la strana spiana.

Il finale
Gruppo di testa sul muro di Kwaremont

La corsa si decide sul muro di Kwaremont a 20 Km dal traguardo. Il primo a scattare è Wout Van Aert. Il corridore della Visma cerca di sorprendere gli avversari, ma è velocemente ripreso dal gruppo guidato Pogacar. È proprio lo sloveno, che una volta riacciuffato il corridore belga rilancia l’azione. Questa volta nessuno riesce a stare a ruota del campione del mondo. Nemmeno l’ultimo muro, quello del Paterberg riesce a rallentarlo e così si invola verso una vittoria in solitaria. Il celebre rettilineo finale di Oudenaarde è una festa per il giovane corridore del team UAE. Dietro di lui il gruppetto dei quattro inseguitori taglia il traguardo con un minuto di ritardo.

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