Lifegate, +28% di fatturato: «La sostenibilità ha successo»

Il Ceo di Lifegate Enea Roveda
Il Ceo di Lifegate Enea Roveda

Per molti, LifeGate è sinonimo di radio e di news a tema ambientale. Ma questa è solo una parte della sua storia. Perché dal 2017 LifeGate è diventata una società benefit, cioè un’azienda che non punta solo al profitto, ma vuole anche avere un impatto positivo sulla società. 

Il successo della sostenibilità

Proprio grazie al suo impegno nel campo della sostenibilità, LifeGate ha chiuso il 2021 con una crescita del 28% e un fatturato di 18,5 milioni di euro. A sostenere la crescita è stata la campagna di equity crowdfunding che l’azienda ha lanciato nel 2020 per diventare una delle prime public company in Italia. Da quel momento, chiunque credesse nel progetto è potuto diventare socio, anche con un piccolo contributo. 


La strategia è risultata vincente: ad aprile 2021 la raccolta fondi ha superato i 2 milioni di euro, con l’ingresso di più di 1800 nuovi soci. I guadagni hanno contribuito a finanziare le nuove aree di business del gruppo: LifeGate Way, un progetto che ha lo scopo di creare un ecosistema di startup sostenibili; LifeGate Education, che sviluppa programmi di corporate training a distanza; LifeGate Tech, un insieme di tecnologie e servizi per offrire consulenza su innovazione e sostenibilità sia ai privati che alle aziende.

Molto soddisfatto il CEO Enea Roveda: «La nostra azienda in tre anni ha quasi raddoppiato il fatturato e, in linea con il trend registrato dalle nostre indagini annuali sul tema della sostenibilità ambientale e sociale, ci sono tutti i presupposti di un aumento a doppia cifra anche nel 2022».  

Da network media a società benefit

Il network d’informazione LifeGate.it e LifeGate Radio nascono nel 2000. A creare le due testate è Marco Roveda, che con la sua famiglia negli anni ‘80 aveva fondato Fattoria Scaldasole, una delle prime aziende a commercializzare prodotti biologici nella grande distribuzione italiana. 

Con l’intuizione di puntare sul web quando ancora era poco diffuso, LifeGate fin dagli inizi si occupa di promuovere i valori della circolarità per diffondere un modello di sviluppo sostenibile. Al fine di creare una relazione migliore tra le ragioni economiche delle aziende e la salvaguardia del pianeta.

Nel corso degli anni, LifeGate decide di accostare al network media anche tutta una serie di attività più concrete. Lo scopo è di promuovere uno stile di vita sostenibile e a combattere gli effetti della crisi climatica. 

Il progetto LifeGate Plasticless combatte l'inquinamento da plastica nei mari
Il progetto LifeGate Plasticless combatte l’inquinamento da plastica nei mari

Così nel 2002 nasce Impatto Zero, un’iniziativa per calcolare, ridurre e compensare le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone e aziende, sia attraverso l’uso di tecnologie sia ricorrendo ai cosiddetti “crediti di carbonio”. Ma le iniziative sono molte altre: da LifeGate Energy, che offre alle imprese energia pulita e rinnovabile, al progetto LifeGate PlasticLess®, che vuole combattere l’inquinamento da plastica nei mari attraverso la raccolta dei rifiuti nelle acque e promuovendo pratiche di riutilizzo e riciclo.

Oggi l’azienda, che si è guadagnata il titolo di PMI innovativa, può contare su una community di quasi 6 milioni di persone.

Valeriano Musiu

Classe 1992. Ho studiato letteratura e cinema, ma nel tempo mi sono appassionato all’ambiente, all’economia circolare e alle questioni di genere. A 24 anni ho seguito Alice nel Paese delle Meraviglie della televisione, lavorando prima nell’intrattenimento e poi nelle news, con in mezzo un’esperienza da copywriter in un’agenzia pubblicitaria. Adesso it’s all about journalism, con la voglia di condividere storie e analizzare i fatti per raccontare il mondo, una parola alla volta.

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