Radio, un’onda lunga cento anni

Alcuni dei ricevitori radiofonici del Museo della Scienza.

Nel 2024 la radio, il mass media più antico che ancora oggi utilizziamo e amiamo, compie i suoi primi cento anni. Almeno in Italia, dove le trasmissioni sono iniziate nel 1924.

Ma non è solo il mezzo a festeggiare la cifra tonda. Anche l’inventore della radiotrasmissione, il bolognese Guglielmo Marconi, spegne un numero tondissimo di candeline: 150.

Per questo doppio anniversario siamo andati al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia “Leonardo Da Vinci” di Milano. Qui, da molti anni, è aperta un’esposizione dedicata alle telecomunicazioni, che conserva decine di oggetti legati anche all’evoluzione della radio.

Ricevitori, telegrafi, strumentazione tecnica, trasmettitori. E ancora, prototipi dello stesso Marconi, repliche di apparecchi antichissimi e molto altro.

Ma c’è spazio anche per il gioco, il coinvolgimento del pubblico. Perché la radio non funziona con la fantasia. Si basa su fenomeni fisici replicabili da chiunque. Per questo, il Museo mette a disposizione esperimenti e macchinari con cui il visitatore può meglio immergersi nel mondo della radiofonia.

Umberto Cascone

Nasco a Savona in un rovente mattino di agosto del 2000. Sin da bambino mi interesso di tematiche militari, passione che porto avanti ancora adesso. Negli anni nuovi argomenti iniziano a affollarmi la mente: dalla politica estera a quella interna, passando per una dose abbondante di storia. L'università mi regala l'amore per la radio, che mi spinge a entrare in RadioIULM e a prendere le redini prima del reparto podcast (marzo 2022-ottobre 2023) e poi dell'intera emittente (settembre 2022-gennaio 2023). Ho tanta voglia di fare, di raccontare il nostro tempo, fatto anche di argomenti spesso trascurati, eppure importantissimi. Ci riuscirò? Sarebbe bello dire, alla Manzoni, che lo giudicheranno i posteri. Ma l'unica risposta sincera è: lo spero.

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