Milano, il corteo del 25 aprile tra disordini e contestazioni

25 aprile Piazza del Duomo

Più di 100 mila persone hanno partecipato al corteo a Milano per il 25 aprile, superando di gran lunga le aspettative per quella che era stata annunciata come la festa della Liberazione più politicizzata degli ultimi anni. Nonostante un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e di volontari, tra cui i City Angels, la giornata è stata segnata da alcuni disordini, inclusi i tentativi di forzare le barriere in Piazza del Duomo e da aggressioni da parte di giovani attivisti pro-palestinesi. Ma ciò non è servito a far passare in secondo piano la partecipazione al corteo del 25 aprile a Milano di personalità di spicco della politica italiana, tra cui la segretaria del Pd Elly Schlein e del segretario di Azione Carlo Calenda, oltre alla presenza dello scrittore più discusso degli ultimi giorni, Antonio Scurati.

Tensione dai primi minuti

La tensione era palpabile fin dalla partenza del corteo. Un gruppo di manifestanti, alcuni dei quali brandivano bandiere palestinesi e delle Carc, si erano posizionati lungo Corso Venezia in attesa della sfilata. Le forze dell’ordine e i City Angels hanno agito per contenere questo gruppetto, interponendosi tra loro, la comunità ucraina e i membri della Brigata Ebraica, tra cui Carlo Calenda e Mariastella Gelmini.

Calenda, Gelmini e Nahum con la Brigata Ebraica.
Carlo Calenda, Mariastella Gelmini e Daniele Nahum in corteo con la Brigata Ebraica.

L’avvio della manifestazione si è svolta pacificamente, con i contestatori che si sono limitati a gridare «assassini» e lanciare insulti e cori contro la Nato, il sionismo e il nazismo.

 

Momenti di maggiore tensione al raggiungimento del corteo in Piazza Duomo, dove si sono verificati violenti scontri tra giovani arabi e membri della Brigata Ebraica. Alcuni ragazzi del gruppo hanno strappato le bandiere israeliane usando le aste come bastoni contro la Brigata Ebraica. Immediato l’intervento dei City Angels e della polizia in tenuta antisommossa. Mario Furlan, fondatore dei City Angels anche lui presente in quel frangente, ha denunciato: «Uno di quelli che ci ha aggredito aveva anche un coltello. Era una lama di dieci centimetri». Due gli arresti.

In Piazza del Duomo

I movimenti pro Palestina e le comunità palestinesi erano già presenti in Piazza del Duomo, dove si erano dati ritrovo prima dell’avvio del corteo, occupando una posizione centrale molto vicina al palco.

Palestinesi in Piazza Duomo
I manifestanti pro Palestina davanti al palco in Piazza del Duomo.

All’arrivo in piazza del sindaco Beppe Sala e del gonfalone del Comune, fischi e grida dei manifestanti: «Palestina libera, Israele fascista». E poi altri fischi all’esecuzione dell’Inno di Mameli, che ha aperto gli interventi dal palco. Dopo l’introduzione del presidente Anpi di Milano Primo Minelli in cui ha ribadito il “Cessate il fuoco ovunque”, frase per cui si è trovato al centro delle polemiche le settimane passate, il microfono è passato al sindaco Beppe Sala.

Gli interventi dal palco

«Oggi siamo chiamati a difendere la Costituzione una volta di più: esiste un progetto per sfigurarla, non di riformarla ma di stravolgerla. Il cosiddetto premierato non sta in piedi e pone rischi alla tenuta democratica», ha detto il sindaco. Poi Sala ha dato la parola ad Antonio Scurati che ha letto dal palco il suo monologo su Giacomo Matteotti, censurato dalla Rai.

Scurati sul palco di Piazza Duomo
Antonio Scurati sul palco di Piazza del Duomo. Fonte: Ansa

Successivamente gli interventi di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, noto giornalista e regista, e del presidente Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo. Pagliarulo ha ricordato l’importanza dell’articolo 21 della Costituzione e accusato la Rai, che con la censura del monologo di Scurati «la Costituzione è stata tradita». Ha infine ringraziato la «coraggiosa» giornalista Serena Bortone che ha letto il testo in diretta.

La conclusione della manifestazione

Nel frattempo la tensione in Piazza Duomo è salita. I manifestanti pro Palestina hanno tentato più volte di sfondare le transenne per raggiungere il palco ed hanno fatto esplodere qualcosa, verosimilmente un petardo. «Fate parlare i palestinesi», la richiesta dei manifestanti. A seguito delle contestazioni in piazza, dieci persone sono state accompagnate in Questura.

Il presidente Anpi di Milano Primo Minelli ha sottolineato che pochi contestatori non macchiano l’essenza di una manifestazione pacifica e unitaria. «Due o trecento persone che protestano non sporcano una manifestazione con centomila persone», ha detto.

Al termine delle manifestazioni, alcuni militanti pro Palestina hanno organizzato un corteo spontaneo verso Piazza Cordusio, intonando slogan per la liberazione della Palestina.

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