
«Penso che la scelta degli Stati Uniti sia una scelta sbagliata, che non favorisce né l’economia europea né quella americana, ma penso che non dobbiamo alimentare l’allarmismo che sto sentendo in queste ore. Abbiamo un altro problema da risolvere ma non è la catastrofe». Con queste parole la premier Giorgia Meloni ha voluto rassicurare, ai microfoni del TG1, gli imprenditori e i produttori che sono i primi coinvolti nella guerra commerciale voluta da Trump. La Presidente del Consiglio ha annullato la visita in Calabria e ha convocato un vertice di emergenza a Palazzo Chigi. L’incontro si è trasformato in una task force incaricata di monitorare la situazione.
Dazi e mercato italiano
«Il mercato degli Stati Uniti è importante, ma vale il 10%». Meloni ha sottolineato che l’export verso gli Usa è solo una parte della fetta di torta. L’Italia non smetterà di esportare i suoi prodotti, anche verso gli Usa. Il Governo si sta aprendo ad altri mercati come quelli dei Paesi asiatici sudamericani. La Premier ha annunciato che la settimana prossima ci sarà un incontro con i rappresentanti delle categorie produttive. Un appuntamento per confrontarsi sugli studi e le stime che il Governo ha fatto settore per settore . L’Esecutivo è convinto che i prodotti di eccellenza del Made in Italy non subiranno una flessione nei mercati finanziari e che questa merce di alta gamma avrà meno conseguenze nel rialzo dei prezzi.
Vertice di emergenza a Palazzo Chigi
La Presidente del Consiglio adesso dovrà muoversi in Europa. La task force chiamata a Palazzo Chigi è arrivata a stilare quattro punti: no ai controdazi europei, stop alle regole ideologiche del green deal, semplificazione delle regole e maggiore attenzione sull’automotive. Per la Premier la strategia italiana e quella europea «potrebbero essere non perfettamente sovrapponibili». La scelta migliore, secondo Meloni, non è rispondere ai dazi con altri dazi, «perché potrebbe essere un problema maggiore per la nostra economia rispetto a quello che accade fuori dai nostri confini». Quindi, è necessario dialogare con gli Stati Uniti per arrivare a rimuovere i dazi, non a moltiplicarli.
Le possibili trattative Usa- Ue
Le trattative tra Unione Europea e Usa, verosimilmente, saranno articolate in due fasi: la prima sarà di reazione e la seconda di negoziato. Canada e Messico, i primi paesi su cui Trump aveva annunciato i dazi che poi ha congelato, il tycoon ha ottenuto qualcosa in cambio. Un aumento di controlli ai confini con il Messico e il contrasto della lotta al Fentanyl. Cosa vorrebbe ottenere Trump, invece dall’Europa? Potrebbe chiedere un’alleanza commerciale contro la Cina, leader nell’alta tecnologia e nelle auto elettriche. L’Europa, in caso accettasse il blocco commerciale e industriale insieme agli Stati Uniti, dovrebbe rinunciare alle regole contro i Big Tech, alle infrastrutture energetiche e alla mobilità ecologica.