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A Milano un lunedì in rosso per Piazza Affari. Il mercato finanziario milanese ha chiuso la giornata di contrattazioni in territorio negativo. L’indice FTSE Mib ha registrato una variazione negativa del -0,77%, stabilendosi in chiusura a 28355.1 punti. Anche l’indice FTSE All Share è in terreno negativo con un calo del 0,84% a 30203.19 punti. Le Mid Cap hanno chiuso in forte contrazione con un ribasso del 1,53%. I rislutati sono sull’onda di quelli della settimana precedente.
Le altre principali borse europee hanno rispecchiato l’andamento di quella italiana. Londra ha registrato un calo del -0,78%, in linea con Milano ma anche con Parigi, che scende dello -0,88%. Maglia nera per Madrid, che cede più di un punto percentuale, arrivando al -1,3%.
La Borsa italiana
A Milano la maggior parte dei titoli hanno sofferto a causa della congiuntura internazionale. Come spesso accade nelle ultime settimane, a Piazza Affari fanalino di coda Amplifon (-3,9%) spinta giù dall’avvio di un’indagine conoscitiva dell’Agcm sui mercati degli apparecchi acustici in Italia. Anche Telecom Italia che termina le contrattazioni in terreno negativo, registrando un -3,2%.
Petrolio e gas
Il settore delle materie prime continua il suo momento d’incertezza. Il petrolio continua a rimanere stabilmente sopra i 92 dollari al barile, ma il Brent registra una discesa dal picco di 96 dollari della scorsa settimana. I futures del Brent di Novembre sono a 92,86 dollari al barile (-0,45%) e il Wti dello stesso periodo a 89,38 (-0,72%).
Al contrario il gas naturale è in netta risalita, con il TTF di Amsterdam che tocca i 44,25 euro per megawattora, un nuovo picco rispetto a quello di fine agosto.
Cambi e spread
Il cambio tra euro e dollaro scivola sotto quota 1,06 per la prima volta da marzo e si attesta a 1,058, complice la politica dei tassi della Federal Reserve e i risultati positivi sull’occupazione e la solidità dell’economia americana. Secondo François Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, la Bce deve restare cauta sui prossimi rialzi per evitare il rischio recessione.
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In rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento si attesta in chiusura a 186 punti base dai 184 punti della scorsa settimana. Il rendimento del decennale benchmark italiano è adesso al 4,65%.