Milano, 1978. La città meneghina non era ancora quella delle week tematiche, degli influencer e delle fabbriche che diventano spazi di coworking. Di bullshit jobs, ossia delle professioni senza senso, che rendono ricco e infelice chi le svolge, che in Italia esistono per la maggiore proprio nel capoluogo lombardo, neanche se ne parlava. Milano, alla fine degli anni Settanta, era la città della nebbia e del panettone, pronta ad entrare nei fatidici anni Ottanta, quando diventò per antonomasia la Milano da bere.
Il mercato di piazza Vetra
In quegli anni di scontri politici spesso accesi e violenti, tra rossi e neri divisi in fazioni come guelfi e ghibellini, quattro ragazzi ventenni si conobbero al mercatino dei libri usati di Piazza Vetra, organizzato dal movimento studentesco della sinistra extraparlamentare dell’epoca. Pietro Fiechter, Tiziano Ticozzelli detto Tiko, Silvio Parodi ed Edoardo Scioscia, questi erano i loro nomi. Il mercato di Piazza Vetra era essenziale, si vendevano libri usati scolastici ed universitari. Gli stand erano fatti addirittura con le cassette della frutta.
Visto il successo dell’attività, l’anno successivo Fiecther, Ticozzelli, Parodi e Scioscia aprirono la prima libreria indipendente in Via Corsico, sull’Alzaia Naviglio Grande, con la medesima impostazione. Il suo nome era Libraccio e questa è una storia molto milanese, quella della più grande catena di libri usati in Italia. Una storia di amicizia e sincerità, che grazie al legame di quattro amici, conosciutisi per caso in un pomeriggio a piazza Vetra, è diventata la maggiore realtà del proprio settore nel nostro Paese.
Libraccio, una storia di amicizia e lealtà
Edoardo Scioscia, Tiziano Ticozzelli, Pietro Fiechter e Silvio Parodi tuttora continuano ad occuparsi, pur con ruoli diversi, dell’attività fondata quarantaquattro anni fa. Oggi Libraccio è infatti una holding che controlla varie società. Il gruppo comprende 60 librerie sparse in 33 città, principalmente per il Nord Italia, nonché la società di distribuzione DMB (Distribuzione Monza Brianza), dieci società operative tra cui la casa editrice Libraccio Editore, una quota del 5,2% nella società di librerie IBS e partecipazioni al 50% in Libraccio Outlet, Galla 1880 Srl Vicenza, Librerie Margaroli Srl Verbania.
La caratteristica che maggiormente colpisce di Libraccio, non essendo mai venuta meno in questi anni di attività, è la sua autonomia. Libraccio non è controllata da nessun editore o gruppo maggiore. La catena di librerie decide le strategie generali, lasciando alle diverse sedi una gestione indipendente. I vari negozi fisici sono controllati da società della holding che a loro volta gestiscono da una a un massimo di cinque librerie. Oltre i libri scolastici e universitari, trattano romanzi, saggi, fumetti, nonché cd, dvd, vinili e prodotti di cancelleria.
Lo sbarco sul digitale di Libraccio
Un’altra tappa importante nella storia di Libraccio fu senz’altro la creazione del sito internet libraccio.it. Fondato tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, attualmente è il più importante rivenditore online in Italia per la vendita di libri scolastici, con 550 mila utenti registrati e oltre 1 milione di libri spediti all’anno. Il sito nacque nel 2000 per dare visibilità alle librerie. Nel 2009, però, la vera svolta, quando fu trasformato in libreria digitale grazie ad una partnership con Ibs. Tramite un accordo, le quote di Libraccio furono poi vendute in cambio del 5,2% delle quote di IBS.
Nel 2012 è stata fondata la casa editrice Libraccio editore. All’attivo ha decine di pubblicazioni, concentrate perlopiù su testi universitari. La storia del gruppo Libraccio è stata raccontata nel libro Libraccio, quando i sogni cambiano le regole uscito a gennaio 2015.
Libraccio nell’immaginario collettivo
Libraccio è un’azienda, che come tutte le imprese mira a costruire un proprio fatturato e ad aumentare le entrate di anno in anno. Edoardo Scioscia, Pietro Ticozzelli, Silvio Parodi e Pietro Fietchter, però, hanno creato una realtà che, più di altre aziende che operano in settori simili o differenti, è entrata davvero nell’immaginario collettivo. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, infatti, vendere e comprare i libri scolastici e universitari usati da Libraccio, a Milano e in diverse zone d’Italia, dopo più di quarant’anni è diventato oramai è un’abitudine.
Le code fuori dai negozi della catena sono tipiche del periodo: si tratta di una vera e propria routine, che in qualche modo segna malinconicamente la fine dell’estate. Un po’ come avviene con gli US Open di tennis o i primi maglioni che spuntano dall’armadio, con l’arrivo delle temperature più basse e delle foglie che cadono. La storia di Libraccio è una storia meneghina e che si intreccia fortemente con la città di Milano.
Le frequentazioni illustri
D’altronde, anche Alda Merini, personaggio simbolo della vita culturale milanese, fu cliente abituale di Libraccio, diventando amica dei fondatori Scioscia, Ticozzelli, Fiechter e Parodi. La poetessa dei Navigli, tra scambi di libri, macchine da scrivere e sigarette, durante gli anni Ottanta si intratteneva frequentemente nel locale di Via Corsico. Tra gli argomenti di conversazione, i suoi amori e gli anni del manicomio, con i ragazzini che ascoltavano a bocca aperta le poesie lette ad alta voce.
Gino e Cecilia Strada sono altri due testimoni della storia di Libraccio, che ha sostenuto più volte Emergency, l’associazione umanitaria fondata dal chirurgo milanese. Tra i progetti finanziati, il Centro chirurgico in Sierra Leone e il Centro chirurgico per vittime di guerra di Lashkar-gah, in Afghanistan. Nelle librerie Libraccio c’è sempre stato uno spazio per la rivista trimestrale di Emergency.
Edo, Pietro, Silvio e Tiko
Recentemente, a metà aprile, Libraccio ha inaugurato il sessantesimo negozio proprio a Milano. È l’ultima apertura della catena e la sede si trova tra Viale Stelvio e Via Farini. Si tratta della nona sede nel capoluogo lombardo, dove tutto è cominciato, quarantaquattro anni fa. Libraccio è, più di tutti, la storia di Pietro Fiechter, Tiziano Ticozzelli, Silvio Parodi ed Edoardo Scioscia.
Una storia di amicizia, che coinvolge la sfera lavorativa, personale ed affettiva. L’amicizia vera, quella che si consolida nei momenti felici e in quelli tristi, fisiologici e inevitabili nell’arco della vita di ogni uomo. Un’amicizia che diventa una marcia in più nei momenti di gioia e un farmaco per alleviare e sopportare il dolore. L’amicizia di Pietro, Tiko, Silvio ed Edoardo, che si concentra in un’unica parola: sincerità.