Il terzo round di negoziati, svoltosi il 7 marzo in Bielorussia cinque giorni dopo l’incontro precedente, aveva alimentato speranze sull’apertura di corridoi umanitari per favorire la fuoriuscita di profughi dalle zone di guerra. Alle 8 italiane dell’8 marzo ne sono stati effettivamente aperti alcuni dalle città di Kiev, Sumy, Kharkiv e Mariupol. Questi dovrebbero condurre i civili in Bielorussia (Gomel), in Russia (Rostov sul Don e Belgorod) o in zone più interne dell’Ucraina (Zaporizzja, Poltava), che sono dunque anche più lontane dai luoghi di guerra.
Tuttavia, il cessate il fuoco concordato, che doveva rendere sicure le operazioni di evacuazione, è durato poche ore. Già alle 13, fonti governative ucraine denunciavano bombardamenti russi sul corridoio umanitario che univa Mariupol a Zaporizzja. Tre ore dopo, è stato bloccato anche quello in uscita da Sumy.
LA SITUAZIONE DEI PROFUGHI
Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite, sono oltre 2 milioni i rifugiati scappati dall’Ucraina dopo l’invasione della Russia. Per Josep Borrell «vista la velocità, temiamo che la stima possa arrivare a 5 mln persone. Non si è mai visto dopo la fine della Seconda guerra mondiale un tale numero di civili in movimento, e così velocemente».
I cittadini ucraini entrati in Italia sono finora 17.286: di cui 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. Per il Viminale, le principali destinazioni risultano essere Roma, Milano, Bologna e Napoli. Anche diversi giovani russi contrari alla guerra hanno deciso in queste ore di lasciare il loro Paese. Le partenze avvengono soprattutto dalle ex repubbliche sovietiche, dove i russi non hanno bisogno di visto e possono tranquillamente viaggiare per l’Europa.
MEDIAZIONI
La Russia ha stilato una lista dei “Paesi ostili” che hanno applicato sanzioni contro Mosca. Questa comprende tutti i territori dell’Unione Europea, compresa l’Italia. Ne fanno parte anche Stati Uniti, Giappone, Australia, e ovviamente anche l’Ucraina.
Nell’ambito delle difficili trattative diplomatiche, è scesa in campo la Cina. Il presidente Xi Jinping, nel corso di un colloquio con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, ha chiesto collaborazione per ridurre l’impatto negativo della crisi. Citato dall’emittente televisiva statale China Central Television, Xi ha detto di essere «disposto a coordinarsi con loro e con l’Europa sulla situazione in Ucraina». Tuttavia ha continuato a bocciare le sanzioni verso la Russia, definendole «dannose per tutti».
L’EPISODIO DI SALVINI
Sui social è stato condiviso da molti il video dell’arrivo alla stazione di Przemysl, una cittadina polacca a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, del leader della Lega Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva manifestato l’intenzione di intraprendere una missione di pace. Il sindaco Wojciech Bakun si è rifiutato di riceverlo, mostrandogli una maglietta con il volto di Putin, che Salvini aveva indossato varie volte in passato. Un gruppo di italiani, presente sulla scena, si è poi unito alla contestazione, dando del “buffone” all’esponente leghista. Quest’ultimo ha preferito non alimentare la polemica, e si è detto pronto a proseguire la sua missione «per aiutare chi scappa dalla guerra».
Visualizza questo post su Instagram