
Si indaga sulla morte di Alessandro Coatti, il biologo italiano ucciso in Colombia. Il ricercatore 38enne era arrivato nella città di Santa Maria da tre giorni. Il 7 Aprile c’è stato il ritrovamento del suo corpo fatto a pezzi. Tra le possibili ipotesi, lo scambio di persona o un messaggio dei cartelli della droga che controllano l’area, ma sono ancora molte le zone grigie da chiarire.
LE INDAGINI
La morte di Alessandro Coatti è avvolta nel mistero, a partire dal giorno del suo omicidio. Si ipotizza che sia stato ucciso il 5 aprile a Santa Maria, città in cui era arrivato come turista solo tre giorni prima. Il 7 aprile sono stati rinvenuti i resti del suo corpo, smembrato in tre parti, poi nascoste in tre luoghi diversi dell’area metropolitana: lo stadio, sotto un ponte e vicino al mercato. Ritrovate in un trolley, uno zainetto nero e un sacco per il caffè, il capo della polizia di Santa Maria non ha dubbi. È un rituale tipico dei gruppi paramilitari che comandano in quel territorio, crocevia del traffico di stupefacenti, sebbene al momento non siano emersi collegamenti fra il delitto e la criminalità organizzata.

Infatti è solo un’ipotesi, come quella secondo cui può essere stata una casuale aggressione da parte della malavita colombiana, o ancora di un incontro con una persona di cui Coatti – erroneamente – si fidava. Nel ventaglio di casistiche, preso in considerazione anche lo scambio di persona in un regolamento di conti fra i clan della droga. Nella zona ne sono presenti soprattutto due: il “Clan del Golfo” e dell’ “Autodefensas Conquistadores de la Sierra”. Intanto la procura di Roma ha avanzato una richiesta di rogatoria alle autorità di Bogotà per collaborare alle indagini.
LA GEOLOCALIZZAZIONE SUI PC

Dai primi accertamenti, la sera della scomparsa Alessandro Coatti sarebbe andato al mercato della città per poi andare in discoteca. Non si sa se ci sia mai arrivato. Sarà cruciale l’analisi dei tabulati telefonici, delle transizioni elettroniche e dei video delle telecamere di sorveglianza per ricostruire la vicenda e capire se avesse dei contatti a Santa Maria.
Le prime indicazioni utili sono arrivate dal pc dei genitori di Coatti e di due amici londinesi. Sui computer era inserita la geolocalizzazione del ricercatore, così che la sua posizione fosse sempre tracciata mentre girava per il Sudamerica. L’ultimo segnale risale al 5 Aprile. Alessandro era in città, ma in una zona diversa rispetto a quella in cui sono stati trovati i resti, facendo ipotizzare che non avesse più il telefono con sé.
Intanto, alcuni presunti testimoni hanno risposto all’invito del sindaco di Santa Maria di dare informazioni in cambio di una ricompensa che può arrivare a 50 milioni di pesos. È uno di loro a parlare di una donna con la quale Coatti sarebbe stato in contatto, la quale avrebbe avuto una relazione con il capo di una banda criminale. Vero o falso? È un altro elemento da inserire in un caso che poggia ancora su pochissime certezze.
CHI ERA ALESSANDRO COATTI
Alessandro Coatti, classe 1986, era nato a Portomaggiore (Ferrara), ma cresciuto ad Alfonsine (Ravenna). Dopo essersi diplomato al liceo scientifico, si era laureato col massimo dei voti in Neurobiologia Molecolare alla Scuola Normale di Pisa. Poi il master allo University College di Londra presso il dipartimento di Neuroscienze, Fisiologia e Farmacologia. Ha lavorato per otto anni alla Royal Society of Biology di Londra. Si era licenziato a fine dicembre per seguire il suo sogno di lavorare in Sudamerica.
We are devastated to announce the death of former colleague Alessandro Coatti, who was murdered in Colombia. Alessandro, known as Ale, worked for RSB for 8 years. He will be deeply missed. Our thoughts and best wishes go out to his friends and family. https://t.co/4G9h1sucMq pic.twitter.com/mzuE179ahZ
— Royal Society of Biology (@RoyalSocBio) April 8, 2025
Il ricercatore sarebbe dovuto rientrare in Italia per Pasqua dopo quasi 4 mesi trascorsi in Perù, Bolivia ed Ecuador. Si attendono ora nuovi elementi che possano gettar luce sulla vicenda dell’orrore che vede coinvolto il ricercatore italiano.