NASA, ultimo saluto a Opportunity: il rover si è spento dopo 15 anni

NASA, ultimo saluto a Opportunity: il rover si è spento dopo 15 anni - MasterX

«Grazie, Opportunity. Missione completata.»

Dopo 15 anni trascorsi ad esplorare il suolo di Marte, il rover più longevo nella storia delle missioni NASA ha definitivamente cessato le comunicazioni: rimarrà là, immobile, sulla superficie del pianeta rosso su cui ha portato a termine il suo compito.

Pensata inizialmente per resistere per un periodo di circa tre mesi, Oppy – così era affettuosamente chiamata dai ricercatori – ha trasceso le aspettative di tutti i ricercatori. In attività dall’estate del 2004, la sonda ha raccolto moltissimi dati sulle caratteristiche geologiche ed atmosferiche di Marte: si devono a lei gli indizi di un passato in cui l’acqua ricopriva parte del pianeta.

La NASA ha comunicato lo spegnimento del robot in una conferenza, attraverso le parole di Thomas Zurbuchen, responsabile delle missioni scientifiche dell’agenzia spaziale americana: «con un senso di profonda riconoscenza e gratitudine, dichiaro che la missione di Opportunity è finita».

Una prima interruzione delle comunicazioni era avvenuta nel giugno del 2018, quando su Marte si era verificata un’intensa tempesta di polvere, impedendo ai raggi solari di ricaricare la batteria del rover. Gli scienziati speravano di ripristinare il contatto con Opportunity al termine del fenomeno, ma così non è stato.

I responsabili della missione hanno provato in ogni modo a raggiungere la sonda, sfruttando le antenne del Deep Space Network, il sistema utilizzato dalla NASA per le comunicazioni interplanetarie. L’ultimo segnale era stato inviato il 12 febbraio scorso: l’ennesima mancata risposta ha costretto i ricercatori a rassegnarsi.

Non avendo più ricevuto dati, il team non ha potuto determinare con certezza le cause della dipartita di Opportunity: i sospetti si concentrano su un malfunzionamento dell’orologio interno, danneggiato dalla tempesta.

Durante la sua permanenza su Marte, il rover ha percorso più di 45 chilometri, scattando e inviando alla Terra oltre 200.000 immagini: non solo panorami mozzafiato, ma anche foto dettagliate di suolo e rocce utili ai ricercatori.

La sua eredità e quella di Spirit, la cui avventura era invece durata sei anni, sarà raccolta dalle sonde Curiosity e InSight, che in questo momento sono già in attività sul pianeta rosso.

Il web si è inevitabilmente commosso e su Twitter spopolano gli ultimi saluti alla sonda NASA, sotto il segno dell’hashtag #ThanksOppy.

Ivan Casati

Nasco nel marketing e mi riscopro nel giornalismo, sempre con un unico, grande filo conduttore: la mia passione per lo sport. Il mio sogno è raccontarlo, con la penna e con la voce.

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