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Melbourne, New York, Parigi, Londra e…. Roma. Cos’hanno in comune queste città? Presto potrebbero tutte e cinque ospitare uno Slam. Secondo le indiscrezioni raccolte da La Stampa, la Federazione italiana tennis e padel avrebbe infatti offerto 550 milioni per acquistare i sette giorni del Master 1000 di Madrid e strutturare, quindi, gli Internazionali d’Italia su due settimane, una lunghezza che, in calendario, spetta solo ai Major.
Il piano
È da tempo che il presidente della Fitp Angelo Binaghi vuole trasformare il torneo del Foro Italico nel quinto Slam, nei giorni scorsi ci sarebbe stata finalmente un’offerta. Qualora Madrid dovesse accettare, la “promozione” sarebbe comunque complicata e richiederebbe l’approvazione del Grand Slam Commitee, composto dagli attuali 4 Major. Gli Slam, infatti, sono gli unici tornei a non essere organizzati dal circuito Atp e Wta ma sono indipendenti e supervisionati dall’ITF, la Federazione internazionale di tennis.
Un’eventuale acquisizione presupporrebbe anche l’esigenza di ampliare le strutture. Secondo le indiscrezioni riportate da Tennis Magazine, la Fitp starebbe progettando un ampliamento dell’area nei pressi dello Stadio dei Marmi “Pietro Mennea”, situato accanto all’Olimpico. Il piano prevede la realizzazione di tre nuovi campi all’interno dell’impianto, attualmente utilizzato principalmente per l’atletica. Tra questi, il più importante sarà la SuperTennis Arena, con una capienza di circa 6.500 posti, destinata a diventare il secondo campo per rilevanza. Accanto a essa sorgeranno altri due campi più piccoli, in grado di ospitare circa 700 spettatori ciascuno.
Le caratteristiche degli Slam
Nel panorama del tennis mondiale, esistono quattro competizioni di straordinario prestigio e rilevanza, considerate le più importanti in assoluto. Questi eventi sono noti come tornei del Grande Slam, spesso chiamati anche “Slam” o “Major”. Storicamente sono quattro – Australian Open, Us Open, Rolland Garros e Wimbledon – e sono organizzati dalle uniche nazioni ad aver vinto la Coppa Davis fino al 1974: Australia, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Questi tornei rappresentano il massimo traguardo per qualsiasi giocatore e costituiscono il fulcro della stagione tennistica, grazie alla loro lunga tradizione, al loro significato storico e al loro enorme valore sia sportivo che economico.
In ottica ranking, i Major sono infatti tornei che in assoluto attribuiscono più punti, 2000, il doppio dei 1000 punti conferiti, appunto, dai Masters 1000. Anche i montepremi sono i più ricchi in assoluto. Sinner, per esempio, con la vittoria dell’Australian Open nel 2025 ha guadagnato 3 milioni e mezzo di dollari australiani (circa 2.104.440 €).
Gli Slam si differenziano dagli altri tornei anche dal punto di vista delle regole. Nel maschile le partite si disputano al meglio dei cinque set, il che significa che un giocatore deve aggiudicarsene tre per vincere l’incontro, anziché due come accade nei tornei standard. Questo formato mette a dura prova non solo la condizione atletica dei tennisti, ma anche la loro tenuta mentale, regalando agli appassionati sfide epiche che spesso passano alla storia. Fino a pochi anni fa, sia nelle competizioni maschili che in quelle femminili degli Slam, il set decisivo non prevedeva il tie-break, il che significava che, una volta raggiunto il 6-6, i giocatori dovevano continuare a giocare fino a quando uno dei due non avesse ottenuto un vantaggio di due giochi.