Singapore: capolavoro Sainz, prima gioia stagionale per la Ferrari davanti a Norris e Hamilton

La Ferrari torna sul gradino più alto del podio dopo 434 giorni. Carlos Sainz corona il weekend perfetto vincendo il Gran Premio di Singapore e interrompendo la striscia record della Red Bull e di Max Verstappen. È la prima vittoria dell’era Vasseur per il cavallino.

Una gara condotta magistralmente dallo spegnimento dei semafori. Con un muretto box capace di chiedere un sacrificio a Charles Leclerc (alla fine solo quarto) in fase di box e di gestire ogni fase del gran premio al meglio. Secondo un Lando Norris mai domo, che sfrutta il traffico in pit lane per infilare il numero 16 della Ferrari. A chiudere il podio l’eterno Lewis Hamilton, che ringrazia l’errore (grave) di Russell all’ultimo giro e si prende il podio. Quinto posto per Verstappen. La scelta delle hard dal via non paga. Ma il mondiale è già chiuso a tripla mandata.

Nota d’onore per il rookie Lawson. Chiamato a rimpiazzare in corsa Ricciardo, che a sua volta rimpiazzava in corsa De Vries. Due GP di altissimo livello in Olanda e a Monza, in cui ha sfiorato i punti. E finalmente un nono posto a Singapore. E Ricciardo ha tutto il tempo del mondo per guarire dall’infortunio al polso.

Le prime fasi della gara

Alla partenza, le Ferrari hanno lo spunto di gran lunga migliore. Sainz mantiene la prima posizione guadagnata nelle qualifiche del sabato, e Leclerc supera Russell. Subito dietro Hamilton. Tsunoda si deve ritirare dopo un contatto con Piastri.

La gara non è di semplice gestione. L’unica soluzione (o comunque quella vincente) è quella di tenere i distacchi vicini creando l’effetto “trenino” con i DRS di varie monoposto. La Ferrari lo capisce subito. Già al decimo giro il muretto di Maranello apre la radio e comunica a Leclerc di rallentare per dare spazio a Sainz e fungere da tappo a Russell.

Al ventesimo giro, la Williams di Sargeant va a muro. Il pilota americano riesce a rientrare ai box ma i commissari preferiscono usare cautela: safety car. Rientrano tutti eccetto le Red Bull. Leclerc paga dazio per il sacrificio: si trova imbottigliato nel traffico e di fatto perde il treno per il podio rientrando sesto dietro anche a Norris e Hamilton.

Si riparte dopo la safety car e finalmente la corsa si fa viva. Leclerc rischia di tamponare Norris, finisce lungo e perde un’altra posizione. Il passo della Red Bull è irriconoscibile a dir poco, Verstappen e Perez vengono superati uno dopo l’altro nei successivi giri fino a occupare il 6° e 7° posto. Russell si avvicina pericolosamente a Sainz. Lo spagnolo imposta un ritmo alto e costante, mai forsennato, e per una ventina di giri sfrutta il trenino DRS dietro di sé per tenere alla giusta distanza i diretti avversari. A 19 giri dal termine però il colpo di scena.

Scintille finali

Ocon ha un problema meccanico alla monoposto e si deve fermare a bordo pista. La direzione gara sceglie la via della Virtual Safety Car. Non ne approfittano le Ferrari, lo fanno invece le due Mercedes che montano una gomma più morbida per attaccare il primo posto negli ultimi 17 giri.

Inizia un’ultima fase di estrema sofferenza. Le frecce argento britanniche mangiano più di un secondo a giro sulla top 3 Sainz-Norris-Leclerc. A dieci tornate dal termine il monegasco non può nulla né contro Russell né contro Hamilton e si deve accontentare di guardare (e non guidare) la lotta per il podio. In poco tempo i due piloti inglesi si accodano all’altro inglese Norris.

Russell prova l’affondo per il secondo posto a tre giri dalla fine. La McLaren regge botta e permette a Sainz di allungare di qualche metro sulla coppia. Ma il madrileno fa una mossa apparentemente folle eppure decisiva. Rallenta leggermente il ritmo in modo da garantire a Norris il DRS per difendersi in maniera più efficace. Strategia perfetta nel momento più ad alta tensione della stagione per il cavallino. All’ultimo giro Russell le prova tutte ma un errore grave – un lungo in staccata – lo condanna alle barriere. Ringrazia Hamilton, che si prende il podio. Ringrazia Leclerc, per cui il quinto posto sarebbe stato una eccessiva beffa. Ringrazia Sainz, che si invola indisturbato verso la vittoria. Riportando la SF23 sul gradino più alto del podio. Ora arriva il bello e il difficile: rimanere competitivi nel lungo periodo.

Ordine di arrivo

1) Sainz (Ferrari); 2) Norris (McLaren); 3) Hamilton (Mercedes); 4) Leclerc (Ferrari); 5) Verstappen (Red Bull); 6) Gasly (Alpine); 7) Piastri (McLaren); 8) Perez (Red Bull); 9) Lawson (AlphaTauri); 10) Magnussen (Haas)

Classifica piloti

1) Verstappen 374; 2) Perez 223; 3) Hamilton 180; 4) Alonso 170; 5) Sainz 142; 6) Leclerc 123; 7) Russell 109; 8) Norris 97; 9) Stroll 47; 10) Gasly 45

Classifica costruttori

1) Red Bull 597; 2) Mercedes 289; 3) Ferrari 265; 4) Aston Martin 217; 5) McLaren 139; 6) Alpine 81; 7) Williams 21; 8) Haas 12; 9) Alfa Romeo 10; 10) AlphaTauri 5

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