Monza: 10 di fila per Max, doppietta Red Bull davanti a una buona Ferrari

Verstappen Red Bull

Sono dieci di fila. Ennesimo record per Max Verstappen che, domenica 3 settembre, vince per il secondo anno di fila a Monza e supera il precedente filotto di 9 registrato da Sebastian Vettel nel 2013-2014. Più forte anche della maledizione secondo cui gli ultimi cinque vincitori del GP lombardo l’anno successivo avrebbero sempre ritirato la macchina. Ma che Verstappen non rispettasse queste piccole superstizioni se lo aspettavano un po’ tutti.

Fanno dodici vittorie nelle prime quattordici gare della stagione, i due “insuccessi” sono due secondi posti. Un vero e proprio cannibale che non lascia nemmeno le briciole agli avversari. Nel pomeriggio dipinto di blu Red Bull, con l’uno-due Verstappen Perez, c’è anche spazio per la marea rossa. Il terzo e il quarto posto sono prenotati proprio dai due ferraristi, in ordine Carlos Sainz e Charles Leclerc. Una ritrovata fiducia in una monoposto che sembra essere tornata a dare le risposte che ci si attendeva. Almeno per ora.

Una Rossa troppo bella per essere vera

I semafori non si spengono alle 15, orario previsto per la partenza, ma alle 15.20 a causa di un guasto al motore di Tsunoda durante il giro di formazione. La sostanza delle cose non cambia, perché al via le posizioni rimangono quasi del tutto invariate. Primo Sainz, tallonato da Verstappen e Leclerc. Poi Russel, Albon e Piastri.

Sono dei primi 15 tornate da capogiro per i tifosi della Ferrari. Verstappen è più veloce di Sainz ma non riesce a trovare il guizzo per sorpassarlo. Il madrileno si arma fino ai denti di tutti i trucchetti che ha a disposizione, facendo un enorme regalo a Leclerc che riesce a rimanere in zona DRS rispetto all’olandese e gli mette pressione. Il numero uno apre ripetute volte la radio con il muretto box e dimostra enorme fastidio per l’eccessiva (e inaspettata) velocità sul dritto della SF-23 di Maranello. Alla fine basta un minuscolo errore, un bloccaggio in curva 1, e Verstappen è lì in agguato. Passa facilmente alla Roggia e si nasconde anche alle telecamere internazionali fino alla bandiera a scacchi.

La lotta con Perez

Intorno al ventiduesimo giro c’è la prima e unica girandola di pit stop per le prime cinque monoposto. I distacchi rimangono invariati anche con le gomme più dure, se si eccettua un Verstappen in versione hammer time che scava sempre più un solco tra sé e il duo ferrarista. Le due Rosse ora si devono guardare negli specchietti perché la Red Bull di Perez risale minacciosa. Leclerc prova a difendere quanto può la terza posizione grazie anche al DRS che gli concede Sainz. Una lotta al limite che però termina non appena il monegasco si allontana troppo dal compagno di scuderia. Perez ha così vita facile e passa, mettendosi alla caccia dello spagnolo.

A cinque giri dalla fine, dopo una decina di minuti in cui Sainz sfodera di nuovo la sua eccellente difesa, il messicano lo scavalca e si prende il 2° posto. Comincia così una lunga lotta finale tra i piloti Ferrari che sono lasciati liberi di battagliare di fronte a uno spettacolare pubblico di casa. All’ultimo giro Leclerc osa troppo ed è vittima di un bloccaggio che lo costringe ad alzare il piede dall’acceleratore. Sul podio, per meno di due decimi, ci sale Carlos Sainz. E intanto lì in cima Verstappen continua a essere l’alieno che tutti hanno imparato a conoscere.

ORDINE D’ARRIVO

1. Verstappen (Red Bull); 2. Perez (Red Bull); 3. Sainz (Ferrari); 4. Leclerc (Ferrari); 5. Russel (Mercedes); 6. Hamilton (Mercedes); 7. Albon (Williams); 8. Norris (McLaren) ; 9. Alonso (Aston Martin); 10. Bottas (Alfa Romeo)

CLASSIFICA PILOTI

1. Verstappen 364;  2. Perez 219; 3. Alonso 170; 4. Hamilton 164; 5. Sainz 117; 6. Leclerc 111; 7. Russell 109; 8. Norris 79; 9. Stroll 47; 10. Gasly 37

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1. Red Bull 583; 2. Mercedes 273; 3. Ferrari 228; 4. Aston Martin 217; 5. McLaren 115; 6. Alpine 73; 7. Williams 21; 8. Haas 11; 9. Alfa Romeo 9; 10. AlphaTauri 3

 

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