Milan, indagini sulla cessione: di chi è davvero il club?

In un normale martedì sera di Champions, era difficile pensare che il Milan sarebbe stata la squadra più discussa vista l’assenza dalla competizione. Con una nota sul proprio sito, l’Ansa ha invece acceso i riflettori sui rossoneri. Come riporta l’agenzia, nella giornata di martedì 13 marzo 2024 la Guardia di Finanza ha perquisito Casa Milan, sede del club.  I controlli arrivano dopo una svolta nell’inchiesta della Procura di Milano, che da mesi indaga sulla cessione del Milan dal fondo Elliott al fondo RedBird.

L’anomalia nella vendita e le accuse

Il 31 agosto 2022 il Milan passa dal fondo statunitense Elliott al connazionale RedBird. L’acquisto avviene attraverso un prestito chiesto proprio alla società precedente, scatenando non poche polemiche da parte degli ex soci BlueSky. Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo – questi i nomi degli ex soci – avanzano quindi undici cause, sostenendo che Elliott aveva ceduto il club a RedBird a cifre inferiori piuttosto che al fondo più solido Investcorp. La “presunta appropriazione indebita”, però, non ha mai trovato corrispondenza, portando la Procura ad archiviare la causa civile e a condannare BlueSky al risarcimento delle spese legali. Così, nell’estate 2022, la FIGC riceve comunicazione circa la cessione del Milan, che nonostante il passaggio nelle mani di RedBird mantiene il precedente amministratore delegato (Giorgio Furlani).

Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan

Ad oggi, una serie di elementi acquisiti dai Pm di Milano hanno cambiato lo scenario e la Procura vuol capire chi davvero possiede il Milan. Se il passaggio di quote fosse fittizio, la società avrebbe aggirato le comunicazioni obbligatorie alla Figc e, forse, i regolamenti Uefa. Le indagini sono quindi cominciate nel primo pomeriggio di martedì, quando la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizioni nella sede della società, nonché nelle abitazioni private di Furlani e Stefano Cocirio (Chief Financial Officer dei rossoneri). Per l’attuale ad e per il suo predecessore Ivan Gazidis si ipotizza ora il reato di “ostacolo all’attività della Figc di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio”.

Portavoce Elliott: «Accusa falsa, nessun controllo sul Milan»

Nella serata non ha tardato ad arrivare la risposta del portavoce di Elliott, che ha negato qualsiasi coinvolgimento nella gestione del club. «Prendiamo atto di notizie di questa sera che riportano su indagini che riguardano l’attuale e l’ex amministratore delegato del Milan in relazione all’accusa secondo cui il club “appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio”. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan. Gli inquirenti – spiegano gli stessi ambienti – sembrano preoccupati dal fatto che alcune società di Elliott e di RedBird condividono lo stesso indirizzo nel Delaware. L’indirizzo 1209 North Orange Street, Delaware, è la sede del Corporation Trust Center, un centro che fornisce servizi alle imprese. Questo centro funge da indirizzo registrato di molte migliaia di società» dichiara.

Milan, dalla penalizzazione in campionato all’esclusione dalle coppe

Se le accuse rivolte ai dirigenti saranno confermate, il Milan dovrà rispondere a due violazioni del Codice Federale: l’articolo 4 e l’articolo 32. L’articolo 4 obbliga tutti i soggetti coinvolti a osservare “principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto legato all’attività sportiva” pena un’ammenda o una penalizzazione in classifica, mentre il 5 punisce con le stesse sanzioni le “società che non adempiono agli obblighi di comunicazione e di deposito nei termini fissati dalle disposizioni federali in materia di controllo delle società professionistiche”. La pena, quindi, potrebbe essere simile a quella inflitta alla Juventus nel gennaio 2023.

Elliott, proprietario del club Ac Milan

A livello europeo, invece, al momento non vi è alcuna reale indagine Uefa. Secondo l’articolo 5 “nessun club o giuridica partecipante a una competizione per club Uefa può, direttamente o indirettamente, detenere o negoziare titoli o azioni di qualsiasi altro club partecipante a una competizione per club Uefa”. Elliott, però, ha sempre negato una possibilità comproprietà Milan-Lille. Se così non fosse, la Uefa potrebbe escludere i due club dalle Coppe europee proprio per la violazione dell’articolo 5.

Elena Cecchetto

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