Cina, un messaggio di speranza per l’Italia

Dalla Cina arriva un messaggio di speranza.

Gianluca Zoppa, attore, produttore e regista italiano, vive in Asia da 25 anni e da Guangzhou lancia un messaggio.
«Questo virus sta cambiando e cambierà il mondo. Sono convinto che l’essere umano riuscirà a trovare il modo per conviverci – e aggiunge – Noi in Cina abbiamo già imparato a farlo».

L’attore italiano ci racconta la sua esperienza personale in merito agli effetti della quarantena e di tutte le restrizioni attuate per fermare il contagio: «Il Governo cinese ha reagito immediatamente davanti al pericolo di questo virus e i cinesi lo hanno affrontato seriamente fin da subito. È anche vero che non è la prima epidemia. Io ero qui quando c’è stata la SARS. Il coronavirus si diffonde molto più facilmente ma restando a casa e indossando le mascherine possiamo salvare la vita degli altri e la nostra».

Gianluca Zoppa sottolinea anche un altro aspetto: «Il supporto del Governo è molto importante e io in Cina mi sono sentito protetto».

La quarantena non è eterna e dice: «Prima del coronavirus ho terminato il mio primo film. È un cortometraggio destinato ai festival più importanti e quello di Venezia spero, sarà il primo. Tra Natale e capodanno ho finito le riprese quindi mi sono ritrovato alla fase di montaggio lavorando da casa. Dopo questo periodo di isolamento, io e mia moglie siamo andati a mangiare al ristorante per il suo compleanno. Fa parte di una catena che piace a lei e quel giorno aveva appena riaperto».

Intervista a Gianluca Zoppa e Alessandro Giacomelli

 

Uno sguardo al futuro

Alessandro Giacomelli, un imprenditore italiano che produceva e continua a produrre in Cina, intravede dei vantaggi: «Prima del coronavirus avevamo già iniziato a guardare verso altri Paesi come il Vietnam, il Pakistan, il Bangladesh o l’India per via dell’aumento dei costi di produzione . Questa crisi potrebbe abbassare i prezzi e se fosse così, la Cina tornerebbe a essere una forza attrattiva sotto questo punto di vista».

Secondo l’imprenditore, la Cina è stata la prima a crollare ma probabilmente anche la prima a rialzarsi.

«Analizzando la situazione attuale, potrebbe essere la prima economia a riprendersi e saranno i primi a tornare a produrre reddito e denaro a discapito degli altri che saranno ancora in piena emergenza. Questo causerebbe un gap economico  tra i Paesi che ora stanno ricevendo aiuto proprio dalla Cina e quindi le saranno debitori. Potrebbe crearsi un circuito e l’Italia, potenzialmente, potrebbe essere la prima a ripartire in Europa», conclude.

 

 

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