Le Gallerie degli Uffizi sempre più social: ora sono anche su TikTok

Le Gallerie degli Uffizi sono sempre più social e sbarcano anche su TikTok. Per inaugurare il canale sono state postate subito quattro clip divertenti dedicate ad alcune delle maggiori opere presenti nel museo.

Pietro Secco Suardo in cerca di feste e il siparietto tra i duchi di Urbino

La prima mostra il Cavaliere Pietro Secco Suardo, un dipinto del ‘500 di Giovanni Battista Moroni, che si aggira per i corridoi degli Uffizi alla ricerca di una festa.
La seconda invece, ritrae la Maddalena Penitente del pittore veneziano Tiziano in un dialogo immaginario con l’eroina del popolo ebraico Giuditta: «Giù c’ho dei capelli… Non vado dal parrucchiere da febbraio» dice la Maddalena, con l’altra che facendo un occhiolino risponde ironicamente: «Guarda proprio adesso stavo dando una spuntatina a Oloferne» mentre tra le mani tiene la testa del condottiero assiro decapitato durante l’assedio in Giudea, come riportato dalla Bibbia.

@uffizigalleriesLa ##festaincasa del cavaliere Pietro Secco Suardo @theferragnez ##festedipablo ##uffizi♬ Le Feste Di Pablo – CARA & Fedez

Nel terzo video postato da @uffizigalleries, il nome usato anche su tuti gli altri canali social del museo, viene animato il Tondo Doni di Michelangelo Buonarroti, il quadro che rappresenta la Sacra Famiglia.
L’ultimo post invece ipotizza un simpatico scambio di battute tra il doppio ritratto di Piero Della Francesca dei duchi di Urbino, Federico da Montefeltro e Battista Sforza. Il botta e risposta è condito dall’hasthag #coniugi, argomento quanto mai attuale in questi giorni.

@uffizigalleriesI ##coniugi Battista Sforza e Federico da Montefeltro ##comedy ##uffizi♬ suono originale – jasonjoe95

Gli Uffizi, già presenti su Twitter, Youtube, Instagram – dove sono tra i musei più seguiti in assoluto con oltre 470mila followers – e dall’inizio della pandemia anche su Facebook, portano dunque l’arte e la cultura anche su TikTok. Il tutto con un pizzico di ironia.

I musei sui social

Poco meno di un mese fa, le Gallerie degli Uffizi avevano messo a disposizione sul web le proprie opere, creando anche una pagina Facebook ricca di video e immagini che ha registrato già quasi 2 milioni di visualizzazioni dei contenuti. Il museo toscano aveva lanciato l’hasthag #UffiziDecameron, prendendo spunto dall’opera di Giovanni Boccaccio – il Decamerone – ambientata durante l’epidemia di pesta nel 1348.

Gli Uffizi comunque non erano stati gli unici a rendere disponibili i propri capolavori su internet. Grazie a dei veri e propri tour virtuali infatti, si può girare tra i Musei Vaticani di Roma, visitare le gallerie del Louvre di Parigi o ammirare le opere del British Museum di Londra, dal divano di casa.

La quarantena ha reso necessarie queste iniziative, ma da tempo c’è chi discute sul fatto che i social siano o meno lo spazio adatto per i musei. Se è vero che un’opera per essere veramente vissuta a pieno va vista con i propri occhi, al tempo stesso le gallerie online possono essere l’occasione per un’esperienza diversa e alternativa.

Quello che cambia infatti è il punto di vista del racconto, sia tramite delle visuali inedite e non convenzionali, sia con l’utilizzo di percorsi diversi dalla prospettiva offerta dalla normale rappresentazione didascalica.

In questo senso le Gallerie degli Uffizi sui social hanno sempre centrato il punto. Sull’account Instagram ad esempio, aperto dal 2015, viene offerta una panoramica completa sulle opere ma anche sulle attività del museo. L’idea è quella del viaggio, che il visitatore compie tra i capolavori e gli spazi del museo, attraverso l’uso di vari hashtag che amplificano il punto di vista dell’utente.

Schmidt: «Anche un museo può fare umorismo»

A tal proposito, il direttore degli uffizi Eike Schmidt ha voluto commentare lo sbarco delle Gallerie su TikTok: «Così come un giornale non è completo senza la vignetta e la caricatura della prima pagina, anche un museo può fare umorismo: serve ad avvicinare un pubblico diverso da quello a cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardare le opere in modo diverso e scanzonato» le parole di Schmidt che ha aggiunto «In un momento difficile come questo, è importante ogni tanto concedersi un sorriso e un pò d’autoironia. E se possibile farlo grazie alla grande arte, ancora meglio».

Nicolo Rubeis

Giornalista praticante con una forte passione per la politica, soprattutto se estera, per lo sport e per l'innovazione. Le sfide che attendono la nostra professione sono ardue ma la grande rivoluzione digitale ci impone riflessioni più ampie. Senza mai perdere di vista la qualità della scrittura e delle fonti.

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