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«Cosa chiediamo? La giornata di festa dei camici bianchi. Quando? Il 20 febbraio».
Queste le prime parole che emergono a grossi caratteri sulla pagina della petizione, attiva dal 21 aprile, www.festadeicamicibianchi.it.
La richiesta è nata dalla proposta del regista turco, naturalizzato italiano, Ferzan Özpetek, famoso per pellicole come Le Fate Ignoranti o Mine Vaganti.
La volontà di ringraziare il personale sanitario, coloro che lavorano negli ospedali e ricordare le persone che non sono riuscite a sconfiggere il nemico è necessità e dovere. «Sono persone che non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo dimenticare quando questa emergenza sarà finita», ha riportato il regista.
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Il 20 febbraio, giorno in cui è stato identificato il Paziente Uno da parte di Annalisa Malara, anestesista dell’Ospedale di Codogno, è la data prescelta per la ricorrenza, su suggerimento di Luciana Litizzetto.
La proposta è stata immediatamente appoggiata dal Presidente della SIAE Giulio Rapetti Mogol.
Mogol ha scritto, successivamente, a David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, affinché l’iniziativa, partita dall’Italia, si estendesse a tutta l’Unione Europea.
Il riconoscimento di umanità e solidarietà è, infatti, fondamentale e necessario, oggi più che mai.
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Il 16 aprile il Direttore Generale della SIAE, Gaetano Blandini, ha inoltrato il messaggio anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Coinvolti anche il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico.
I primi firmatari della lettera sono stati proprio Özpetek e Mogol seguiti poi da altre 144 personalità di spettacolo, cultura e sport.
Ogni secondo che passa sulla piattaforma il numero delle firme continua a salire. Tantissimi i nomi celebri che hanno aderito come: Al Bano e Romina, Claudio Baglioni, Lilli Gruber e Giorgio Armani.
«La cultura ci ricorda che non siamo soli», Gaetano Blandini