Ieri era oggi, oggi è già domani. Auguri Lucio Battisti

«Che anno è? Che giorno è? Questo è il tempo di vivere con te». Cantava Lucio Battisti nel 1972.
Beh caro Lucio, oggi è il 5 Marzo, il giorno del tuo 77esimo compleanno. Viviamo un momento molto difficile di emergenza ma il detto “Impara l’arte e mettila da parte” non è poi così vero dal momento che, dopo 22 anni dalla tua scomparsa, ma sicuramente anche negli anni a venire, il ricordo di te rimane più vivo che mai.

Perché in fin dei conti è così. La prova? Le decine di articoli spuntati oggi per ricordare quel grande genio che ha contribuito in modo indelebile alla storia della musica italiana. Per non parlare dei post condivisi sui social dai più giovani in memoria di quel ragazzo così particolare. Cespuglio di ricci, foulard annodato al collo e, per un breve periodo, un baffo che conferiva al suo volto una simpatia ancora più travolgente.

Chi era Lucio Battisti

Macchina, finestrini abbassati, una tiepida brezza che spettina i capelli e, perché no, magari anche il mare in lontananza e le voci che intonano: «Tu sei mia, tu sei mia fino a quando gli occhi miei avran luce per guardare gli occhi tuoi. Innamorato, sempre di più. In fondo all’anima, per sempre tu». O ancora, intorno a un falò o seduti in cerchio, una chitarra e i pochi e semplici accordi de La Canzone del Sole, primo brano imparato da tutti i principianti aspiranti chitarristi.
«Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse. E l’innocenza sulle gote tue, due arance ancor più rosse».

Lucio Battisti, 1969

Lucio Battisti nacque inizialmente come puro compositore. Cominciò a lavorare con l’autore Giulio Rapetti, in arte Mogol, con il quale scrisse canzoni molto famose, per altri interpreti, come 29 Settembre, Per Una Lira, Nel Sole Nel Vento Nel Sorriso e Nel Pianto e tante altre. Tutti brani che vennero interpretati anche da lui, il cespuglio di capelli. Un giorno però arrivò la novità: Mogol lo convinse a prestare ai loro lavori anche la sua voce. Dopo qualche insistente tentativo Battisti decise di acconsentire e cominciare questo nuovo progetto con il partner di un sodalizio vincente, destinato ad immortale memoria.

Ovviamente la voce di Lucio Battisti non può essere definita melodiosa, dolce o particolarmente incantevole ma «Ha sempre avuto il potere di arrivare nel cuore della gente» ha confessato Mogol ricordando l’amico.

Due persone estremamente differenti, il giorno e la notte nel vero senso della parola: «Era un dormiglione, come tutti gli artisti. Io invece mi alzo all’alba. Ma se voleva lavorare con me doveva stare alle mie regole. Così ci davamo appuntamento alle 9, bevevamo il caffè e ci mettevamo subito a scrivere. Lui con la chitarra cominciava a suonare gli accordi e io scrivevo di getto». Ha dichiarato il grande autore.

Tanti furono gli innumerevoli successi del fantastico duo il cui mestiere, parole loro, «è vivere la vita che sia di tutti i giorni o sconosciuta».
Parole, musica, caffè, esperienze e tanti, tanti viaggi. Nel 1970 fecero Roma – Milano a cavallo. Mentre l’album Anima Latina del 1974, secondo Mogol il capolavoro artistico di Lucio, nacque in seguito ad un viaggio fatto insieme in Sud America.
Il metodo di lavoro era sempre lo stesso e le tematiche spaziavano ma le costanti erano comunque: vita e libertà.

Mogol e Lucio Battisti, cavalcata Roma – Milano 1970
La fine del sodalizio

Tutte le cose hanno una fine, o una data di scadenza che dir si voglia. E questa avvenne dopo l’uscita dell’album Una Giornata Uggiosa nel 1980. Sicuramente la separazione della fantastica coppia fu un duro colpo, sia per l’uno che per l’altro, ma Mogol ci tiene a precisare che non ci furono litigi tra i due se non screzi dovuti a differenti scelte artistiche. Ancora oggi infatti ricorda con dolcezza l’amico scomparso.
Entrambi continuarono però a dedicarsi ai loro progetti, Battisti con Pasquale Panella e Mogol con tanti altri artisti.

Il Mio Canto Libero 1972

«Ieri era oggi, oggi è già domani», «Lo scopriremo solo vivendo», «In un mondo che non ci vuole più, il mio canto libero sei tu».
E si potrebbe andare avanti a riempire pagine con le citazioni presenti in quelle canzoni che sono state e saranno colonna sonora di generazioni passate, presenti e future.
Passato a miglior vita 22 anni fa ancora oggi riesce con i suoi brani, presenti su Spotify dal 29 settembre 2019, a regalarci quelle che «Tu chiamale se vuoi emozioni» ricordandoci che, anche nei periodi più bui, «Quasi sempre dietro la collina è il sole».

Vittoria Frontini

Ho delle voci in testa, così scrivo. Mezza romana e mezza milanese. Sono cresciuta tra set, teatri, musica e tanti libri: le mie continue fonti di energia. Dopo la laurea in Lettere Moderne ho cominciato a scrivere per MasterX. Ballo, viaggio e guardo i film di Walt Disney.

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