Sicilia come base portante dell‘archeologia marina per le scuole. Un’iniziativa tutta made in Italy, che ha lo scopo di esportare questo modello di istruzione in tutto il mondo.
«Gli archeologi possono dire la loro anche nella comunicazione, e lo stiamo facendo. Ad esempio, invitiamo archeologi che sono delle eccellenze anche nella comunicazione dell’archeologia. L’archeologo italiano Alessandro Fichera, anche durante la Borsa del Turismo di Paestum, ci ha raccontato il suo magnifico scavo della Basilica Costantiniana di Betlemme. C’è ad esempio un esperimento di racconto dell’archeologia anche attraverso la radio. Dunque credo che oggi gli archeologi possano dire la loro anche sulla comunicazione». lo ha affermato Salvo Barrano, Presidente dell’Associazione Nazionale degli Archeologi Italiani, alla vigilia dell’importante Congresso Nazionale in programma ad Ostia ai primi di Aprile. Barrano ha rilanciato con forza anche l’importanza dell’archeologia marina in un Paese come l’Italia.
«Sull’archeologia marina si può fare di più. In realtà l’archeologia subacquea è attiva da tempo, oramai ha una lunga tradizione, ma viene praticata un po’ a macchia di leopardo, e questo è un peccato perché in realtà tutta la costa italiana è ricchissima di testimonianze. Un esempio è quello siciliano, che si è dotato di una Soprintendenza del mare. Questo modello andrebbe replicato ed esteso a tutto il resto d’Italia» ha concluso Barrano.
La Soprintendenza del Mare fu un’idea dell’archeologo Sebastiano Tusa nel 2003. Tusa è stato il primo Soprintendente del Mare, incarico che ricoprì dal 2004, fino all’11 Aprile del 2018.
Proteus raccoglie la sfida
«Dopo avere “allagato” le scuole di Italia – ha dichiarato Paola Iotti, Presidente di Proteus/Lab – siamo pronti a mettere a disposizione degli archeologi. Potremmo mettere in rete centinaia di scuole italiane e far entrare in diretta video e audio gli studenti nei siti archeologici sottomarini che difficilmente i ragazzi potrebbero ammirare. L’Italia è ricca di siti sottomarini lungo gran parte delle coste, soprattutto del Sud. Proteus segue una metodologia innovativa per la conoscenza del territorio. Attraverso una tecnologia sofisticata che vede l’utilizzo in contemporanea di strumenti innovativi e dei social, Proteus/Lab sta puntando ad un nuovo modo di comunicare: portare nelle case e nelle scuole il patrimonio italiano subacqueo. Con l’ausilio determinante degli archeologi subacquei potremmo riuscire in questa impresa davvero innovativa mettendo insieme anche più siti archeologici sottomarini della nostra Italia e portarli in diretta nelle aule, nelle scuole. Il 22 Marzo abbiamo portato il Lago di Como in 120 scuole italiane».
Paola Iotti ha inoltre spiegato il funzionamento dell’iniziativa: «Le classi, singolarmente tramite la LIM, o riunite in aula magna, possono vedere in diretta e ascoltare il sub immerso sui fondali. I ragazzi possono parlare con lui tramite una chat, dunque con l’uso dei social, mentre nelle scuole giungono in diretta le immagini del mondo sottomarino. In questo modo gli studenti di centinaia di scuole possono fare domande agli esperti, che in quel momento sono in immersione. Proteus/Lab è Centro di Didattica Ambientale, di livello nazionale, nato nel 1999, per la divulgazione scientifica e la promozione del territorio italiano. Benché le sue radici siano strettamente radicate al territorio insubrico, il Centro sviluppa progetti e attività didattiche in ambito nazionale ed internazionale incentivando lo studio, la conoscenza e la tutela dell’ambiente inteso come ricchezza da conservare e risorsa da promuovere. Il team è formato da professionisti che hanno maturato una pluriennale esperienza nell’ambito dell’educazione ambientale, dell’insegnamento, della ricerca scientifica, della divulgazione e della comunicazione ambientale. Collaborano naturalisti, biologi, geologi, guide ambientali, laureati in scienze della formazione e dell’educazione, docenti universitari, fotografi naturalistici, illustratori ed esperti multimediali che apportano la propria esperienza professionale nella progettazione e nella realizzazione dei percorsi didattici. La caratteristica principale di Proteus è quella di associare ai contenuti rigorosamente scientifici un linguaggio divulgativo lineare e accessibile a tutti. Proteus infatti si rivolge ad ogni fascia d’età, in diversi contesti quali quello scolastico, quello delle università, delle associazioni culturali, della formazione e dell’ecoturismo, promuovendo attività che incentivano la conoscenza degli aspetti naturali e culturali, in particolare del territorio lariano, insubrico e lombardo».