È un messaggio di unità, quello trapelato il 7 aprile dall’incontro dei 27 Stati aderenti all’UE che si sono ritrovati in Lussemburgo. Ciò che è emerso dai colloqui è la necessità di un’azione congiunta contro i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Le tre giornate nere per i mercati mondiali, con il calo vertiginoso delle borse, hanno unito l’UE. Ciò che si cerca di evitare, per i 27, è l’inizio di una guerra commerciale. Questa sarebbe deleteria per tutti. Si continua sulla linea dei negoziati, nella speranza di poter intraprendere delle trattative con gli USA. Nell’attesa di avviare i dialoghi con Trump, l’UE si muoverà su due binari. Da un lato l’attesa, dall’altro misure volte a reagire alla crisi finanziaria. È stata la stessa presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a dichiararlo dopo i colloqui.
Le prossime mosse UE
Ciò che si cercherà di fare sarà di offrire agli USA dazi zero a zero sui prodotti industriali. Intanto, si imporranno contromisure su acciaio, alluminio e derivati. Il Commissario UE per il Commercio, Maroš Šefčovič, ha fatto sapere che una prima parte del pacchetto partirà il 15 aprile. Mentre la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo, il 15 maggio. Si prospetta anche un miglioramento del sistema di sorveglianza per le importazioni e una task force specifica.
Tutti i Paesi UE dovranno fare la loro parte. I prodotti che saranno soggetti ai dazi sono stati presentati subito dopo i colloqui in un unico elenco. Sono stati tolti, però, tutti i prodotti inerenti agli alcolici. Questo perché Trump aveva minacciato di imporre dazi al 200% su champagne e vino europeo. I controdazi europei saranno votati il 9 aprile in Commissione.
Il ruolo dell’Italia
In Lussemburgo i complimenti se gli è presi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che è andato a rappresentanza del Governo Meloni. La linea di Tajani è quella di muoversi con unità e di evitare di peggiorare il braccio di ferro con Trump. Sia Šefčovič sia von der Leyen hanno ringraziato il ruolo italiano, condividendone la posizione.
I colloqui in Lussemburgo hanno permesso a Tajani di anticipare anche lo scopo della visita a Washington di Meloni. Oltre che a inserire nella lista dei prodotti senza dazi alcune proposte del Governo. Ecco perché il vicepremier si è detto soddisfatto dell’incontro.
La linea di Meloni
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni continua con un atteggiamento positivo. Dopo le accuse dell’opposizione ha convocato i suoi due vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani, per una conferenza di 90 minuti per delineare un piano. La prima mossa si avrà l’8 aprile, quando la premier incontrerà gli imprenditori maggiormente colpiti dai dazi. Un vero piano ancora non c’è. Ma, sul tavolo c’è la possibilità, promossa dal ministro Adolfo Urso, di utilizzare 6,3 miliardi di risorse del Pnrr.
Altra mossa strategica è la missione a Washington. La visita di Meloni è prevista per il 16 aprile. L’obiettivo di Meloni è quello di convincere Trump a una marcia indietro. Si cerca di dare ossigeno alle imprese, con risposte rapide per marginalizzare i danni economici. Intanto, le opposizioni lamentano la lentezza del Governo.