Caso Kennedy, il regista Oliver Stone chiede la riapertura delle indagini

Il regista Oliver Stone (USA Today)

Una pagina di storia che sembra non volersi ancora chiudere. L’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, è stato il tema cardine di un’udienza a Capitol Hill tenuta dalla Task Force on the Declassification of Federal Secrets martedì 1 aprile. Una delle voci più autorevoli quella del regista americano Oliver Stone (JFK – Un caso ancora aperto, Nato il quattro luglio, Platoon, Alexander), che ha chiesto la riapertura delle indagini. Il tutto a circa due mesi dall’ordinanza dell’attuale Presidente Donald Trump richiedente la pubblicazione del materiale riguardante il caso.

«Un caso ancora aperto»

«Chiedo di riaprire ciò che la commissione Warren non è riuscita, miseramente, a completare», così Oliver Stone, regista di diversi cult e il dramma storico JFK – Un caso ancora aperto. Il film, uscito in Italia nel gennaio 1992, vede protagonista Kevin Costner nei panni del procuratore distrettuale di New Orleans Jim Garrison, che accompagna lo spettatore negli anni successivi l’assassinio di Kennedy. Garrison è convinto che l’ex marine 24enne Lee Harvey Oswald non potesse aver agito da solo, e quando si riaprono le indagini nel 1966, cercherà di ricostruire il caso per provare il coinvolgimento di CIA, FBI, mafia e persino del Presidente Lyndon B. Johnson.

L’opera di Stone, costruita a partire da una sua intervista allo stesso Jim Garrison, ha inevitabilmente aperto dibattiti sul delitto di Dallas. Il regista ha chiesto una riapertura delle indagini «al di là di ogni considerazione politica», dalla scena del crimine al processo, compresa una revisione della custodia del fucile, dei proiettili, delle impronte digitali e dell’autopsia.

I nuovi documenti pubblicati

Il 18 marzo sono stati pubblicati sul sito della US National Archives and Records Administration circa 2.200 documenti da 63.000 pagine riguardanti l’assassinio di Kennedy, come riporta l’Associated Press. Poco dopo il giuramento, Trump aveva richiesto al direttore dell’intelligence americana e al procuratore generale di elaborare un piano per la divulgazione dei documenti. Tra questi, anche quelli relativi all’omicidio di Robert F. Kennedy e di Martin Luther King Jr. Negli anni Novanta, la raccolta di tutti i documenti relativi a omicidi in un’unica sezione per ordine del governo federale. La pubblicazione integrale dei materiali era attesa entro il 2017. Trump non ha, tuttavia, consentito la pubblicazione di tutti i documenti per motivi legati alla sicurezza nazionale.

John Fitzgerald Kennedy durante un discorso a New York nel 1960
John Fitzgerald Kennedy durante un discorso a New York nel 1960

Alcuni file già pubblicati hanno fatto emergere dettagli sulle missioni dei servizi segreti, tra cui annotazioni e cablogrammi (messaggi per via marina) della CIA che rivelavano gli spostamenti dell’assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald. Quest’ultimo, telefonando da Città del Messico, avrebbe richiesto all’ambasciata un visto per soggiornare in Russia, per poi fare una richiesta analoga all’ambasciata cubana. Secondo un’altra nota della CIA, come spiega l’AP, il giorno dopo il delitto Oswald sarebbe stato intercettato telefonicamente mentre conversava con un ufficiale del KGB.

Giulia Spini

Laureata in Interpretariato, penso in inglese e in spagnolo ma parlo italiano. Appassionata di tutto ciò che riguarda la settima arte. Il mio sogno nel cassetto? Lavorare come giornalista di spettacolo.

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