Mattel lancia la prima Barbie con sindrome di Down

Tutte le Barbie inclusive

La Mattel ha lanciato la prima Barbie con sindrome di Down con l’obiettivo di fare un «passo avanti per l’inclusione». La bambola è stata realizzata lavorando a stretto contatto con la National Down Syndrome Society americana, per garantire la rappresentazione accurata di una persona con la sindrome di Down.

Com’è fatta la novità in casa Mattel

La Barbie si presenta con una struttura corporea più corta rispetto al solito, il busto più lungo e il viso più rotondo con orecchie più piccole e la forma degli occhi tipica delle persone che si trovano nella condizione genetica in questione.

La nuova Barbie con sindrome di Down

La nuova Barbie con sindrome di DownAnche l’abbigliamento e gli accessori della bambola non lasciano nulla al caso. L’abito è giallo e blu, ovvero i colori della giornata dedicata alla consapevolezza sulla sindrome di Down.

La Barbie indossa dei plantari rosa alla caviglia e una collana molto particolare: si tratta di un pendente rosa con tre galloni che vanno a rappresentare le tre punte del 21esimo cromosoma, il materiale genetico che causa le caratteristiche associate alla sindrome.

La nuova Barbie fa parte della collezione Fashionist: la linea più semplice da trovare nei negozi. I bambini con sindrome di Down avranno un gioco che li rappresenti e tutti gli altri  potranno inserirla nella loro “narrazione”, cercando di eliminare sempre più il concetto di diversità. 

Una pubblicità inclusiva per una Barbie inclusiva

Per il lancio mondiale della Barbie sono state coinvolte influencer con sindrome di Down: Eleonore Laloux, City Counselor e scrittrice francese ed Enya, modella e influencer olandese, Ellie Goldstein, modella inglese.
Dopo aver visto per la prima volta la Barbie, la modella ha condiviso un messaggio molto importante sui social.
«Quando ho visto la bambola, mi sono sentita così emozionata e orgogliosa. Per me significa molto, i bambini potranno giocare e imparare che ognuno è diverso».

Luca Trapanese e la piccola Alba
Luca Trapanese e la piccola Alba

In rappresentanza dell’Italia è stato scelto Luca Trapanese, papà single e follemente innamorato di sua figlia adottiva Alba, bambina con sindrome di Down.
La comunicazione di Trapanese ha sempre avuto come protagonista il concetto di “rappresentazione” anche in relazione ai giochi utilizzati dalla figlia.
«E’ molto importante per i bambini sentirsi accolti nel gioco e riconoscersi in esso. Alba si è subito riconosciuta nella nuova Barbie ed ha voluto giocare creando tante nuove avventure»
.  

«Il potere della rappresentazione»

La Barbie originale, lanciata sul mercato nel 1959, aveva gambe lunghe e magre, vita sottile, capelli biondi e fluenti. Le sue sembianze rispecchiavano  solo una donna su 100.000. Da qui, l’inizio della battaglia portata avanti da diverse organizzazioni per una bambola più rappresentativa delle donne reali.
«Questa bambola ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione», a dirlo è Kandi Pickard, presidente e Ceo di National Down Syndrome Society (NDSS).

Tutta l’inclusività di Barbie

La Mattel ha inaugurato nel 2016 il tentativo di creare delle Barbie sempre più inclusive e realistiche grazie a “Barbie Curvy”.
Questa bambola, che si discosta dai canoni originali, ha aperto la strada ad altre nuove uscite: Barbie Tall e Barbie Petite.

Nel 2022 nella collezione Fashionist, sono state inserite anche le disabilità. Tra le ultime bambole ci sono: Barbie con apparecchi acustici retroauricolari, Barbie in sedia a rotelle e con una protesi. La linea è stata ampliata da bambole con differenti tonalità di pelle che rappresentano etnie diverse e anche con vitiligine di cui è presente anche la versione maschile con Ken.  

La linea Barbie Shero
La linea Barbie Shero

La Mattel vuole essere sinonimo di rappresentazione e ispirazione per le nuove generazioni, come dimostra la linea Shero, che propone personaggi famosi che hanno abbattuto barriere sociali e diversità.
E’ stata appena lanciata sul mercato Barbie Regina Elisabetta II, proprio per omaggiare la sovrana da poco scomparsa.

La bambola va ad aggiungersi alle altre Barbie della collezione, tra cui quelle ispirate alla campionessa paralimpica Bebe Vio, all’astronauta italiana Samantha Cristoforetti e alla pittrice Frida Kahlo.

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