Il cinema italiano sta uscendo dalla convalescenza Covid?

Una sala di un cinema

In crescita le presenze in sala e il botteghino in Italia del 2023 rispetto all’anno precedente. I dati sono stati resi noti da Cinetel, Anica e Anec in occasione di un incontro al cinema Barberini di Roma nella giornata di mercoledì 10 gennaio. Registrato un + 61,6 per cento al box office rispetto al 2022, per un fatturato pari a 495.692.418 euro. Un trend analogo è quello che riguarda i biglietti strappati da gennaio a dicembre 2023: + 58,6 per cento sull’anno prima, per un totale di 70.639.346 persone nelle sale.

Alla luce di questi numeri, il presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, si è detto ottimista in vista dei prossimi mesi: “I dati sul cinema italiano sono ottimi, ma bisogna continuare a crescere, si può ancora migliorare e continuare a parlare con il pubblico, che è tornato ad appassionarsi alla sala”. Dopo due anni di affanni dovuti alle limitazioni del periodo della pandemia da Covid-19, il settore pare esibire i primi ben auguranti segnali di salute.

Sussulti di una ripresa che però non deve destare eccessive illusioni. Si è ancora distanti dai dati precedenti al 2020. Nel 2019 l’incasso dei cinema aveva raggiunto la quota di 635.449.774 euro, per un numero di presenze in sala pari a 97.586.858 unità. Il duplice divario, economico e partecipativo, rispetto al periodo pre-pandemico ha conosciuto una riduzione significativa nel 2023. Tuttavia, rimangono ancora molti dubbi sulle prospettive di crescita future di questo ambito della cultura.

Lo spartiacque del covid

Non è un segreto che la pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto fortemente negativo sugli introiti delle sale. Oltre alla chiusura di diversi cinema a causa delle restrizioni e l’annullamento di diversi progetti, va evidenziato come una fetta importante della popolazione ha smesso di frequentare la sala. Questa fetta riguarda tendenzialmente il range di età tra i quaranta e i sessant’anni, ma le motivazioni non sono soltanto legate ai problemi delle politiche di contenimento del virus. Anche le piattaforme di streaming, che per ovvie ragioni hanno conosciuto un successo incredibile nel corso del periodo pandemico, hanno avuto un grosso impatto. Tutto questo, quando le sale cinematografiche hanno ricominciato a riaprire, ha avuto una visibile influenza sugli incassi cinematografici: un notevole numero di fiaschi al botteghino ha caratterizzato questo periodo di ripresa. Ma la cosa più singolare riguarda quali titoli hanno floppato.

Sono stati soprattutto i cinecomics a tenere banco durante i difficili anni del Covid e del post-pandemia.
Sono stati soprattutto i cinecomics a tenere banco durante i difficili anni del Covid e del post-pandemia.

Infatti, numerosi titoli di registi celebri, come Steven Spielberg, Guillermo del Toro e Ridley Scott, non sono riusciti nemmeno a coprire i costi di produzione, pellicole che in altre epoche avrebbero fatto registrare risultati notevoli ai botteghini si sono ritrovati ad essere ritirati dalle sale dopo poco tempo. La composizione anagrafica di chi ha ricominciato ad andare al cinema si è notevolmente abbassata, e in percentuale i giovanissimi vanno a vedere pellicole specifiche. Questo da un lato ha creato i primi bilanci positivi dallo scoppio della pandemia, allo stesso tempo ha ridotto la varietà dei film di successo, che si sono limitati ad essere prevalentemente cinecomics. Durante questa fase, il cinema di successo si limita ad essere, nella media, un cinema di pura evasione, diretto, senza altre interpretazioni.

I grandi blockbuster che hanno rilanciato il cinema in Italia nel 2023

A rilanciare l’interesse per il cinema in Italia nel 2023 hanno contribuito due fenomeni. Il primo è il cosiddetto Barbenheimer, dalla crasi dei titoli dei due noti blockbuster estivi Barbie e Oppeneimer. Queste due pellicole, firmate Greta Gerwin e Christopher Nolan hanno attirato un gran numero di persone di diversa età. Complice, in questo senso, la carica semantica posseduta da entrambi i film, oltre che l’esplosione mediatica sui social network. Il secondo riguarda un titolo tutto italiano. È il caso di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, entrato recentemente nel pantheon dei dieci film con più incassi nella storia del cinema nostrano. La trama, avvincente e estremamente d’attualità, riguarda la condizione femminile nell’Italia del dopoguerra, raccontata con una vena ironica e citazionista (non si contano i riferimenti al neorealismo).

Il tormentone dell’estate 2023 è stata l’immaginaria fusione dei due blockbuster del periodo: Barbie e Oppenheimer.

Inoltre, quest’ultima pellicola ha dato nuova linfa alla filmografia italiana contemporanea. Sul rapporto tra il pubblico del Belpaese e il grande schermo si è espresso Rutelli durante l’incontro di mercoledì 10 gennaio: «grazie al trionfo della Cortellesi, e a molti altri film italiani, siamo tornati a livelli importanti e questo ci dice che bisogna continuare a fare nuovi e migliori prodotti, per i diversi tipi di pubblico. Questo dato ci incoraggia, perché eravamo abituati che il cinema tornava a salire con i grandi blockbuster americani e basta. Ora, invece, ci sono buoni numeri anche sui prodotti italiani».

 

A cura di Alessandro Dowlatshahi e Alberto Manni

Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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