Singapore, arrestato l’attivista Jolovan Wham: protestava in solitaria

L’attivista di Singapore Jolovan Wham è stato accusato dalla polizia per violazione dell’ordine pubblico nei giorni scorsi. Il 28 marzo 2020 aveva protestato in solitaria su un marciapiede davanti a una stazione di polizia con solo un cartello in mano su cui era disegnata una faccia sorridente. Wham non aveva però alcun permesso per farlo.

L’attivista si è scontrato con un governo che limita le manifestazioni pubbliche senza mostrare alcuna tolleranza per gli incontri non autorizzati. A Singapore infatti, i residenti possono partecipare ad assemblee senza permesso solo al cosiddetto “Speakers Corner“, un’area ritagliata in un piccolo parco della città. E pur essendo da solo, la clandestinità del gesto è stata sufficiente per far scattare l’accusa. L’attivista di 40 anni quel giorno si era fermato sul marciapiede con un cartello in mano su cui era stata disegnata una faccina sorridente. La foto ha fatto il giro dei social a cui è seguito il commento di Wham: “E’ il massimo del ridicolo se una persona comune non può nemmeno scattare una foto in pubblico”. E ancora: “Mi dichiaro non colpevole perché sto solo esercitando il mio diritto alla libertà di espressione”.

Una protesta che aveva il compito di mostrare il suo sostegno nei confronti di un attivista per il clima che alcuni giorni prima aveva sostato nello stesso punto. L’uomo, Nguyen Nhat Minh, è stato interrogato dalla polizia per 10 ore dopo il fatto.

Ma questa non è l’unica motivazione. Tra l’accusa anche un fatto risalente a dicembre 2018. Al tempo Wham, che si trovava fuori dall’edificio del tribunale principale, aveva mostrato una scritta a sostegno di alcuni giornalisti accusati di diffamazione per un articolo contro la corruzione al governo.

In questi giorni sul profilo Twitter di Wham sono comparsi numerosi post accompagnati dall’hashtag “Smile in Solidarity” con immagini di cittadini esposti a sostegno dell’attivista.

I precedenti di Wham

Wham è già stato condannato due volte quest’anno per brevi periodi. In entrambi i casi anziché pagare le multe ha preferito scontare la pena in carcere. Prima aveva messo in dubbio l’operato della magistratura di Singapore e poi aveva invitato l’attivista Joshua Wong di Hong Kong per una conferenza telematica. Anche in questo caso senza il permesso della polizia.

Il 23 novembre 2020, Wham è comparso in tribunale per l’udenza dove è stato arrestato e richiamato il giorno sucessivo. Come lui stesso spiega con un post su Twitter, il pubblico ministero ha chiesto la sua incarcerazione mentre procedeva con l‘aumento della cauzione di quasi il doppio. All’incontro si è poi presentato con una maglietta bianca con disegnato una faccina sorridente e una mascherina abbinata.

Giulia Taviani

24 anni, nasco a Verona, mi sposto a Milano ma sogno Bali. A sei anni ho iniziato a scrivere poesie discutibili, a 20 qualcosa di più serio. Parlo di attualità nel podcast "Mo' To' Spiego" e di vino in "De Buris: Il lusso del tempo". Ho scritto di cinema, viaggi, sport e attualità, anche se sono fortemente attratta da ciò che è nascosto agli occhi di tutti. A maggio 2020 ho pubblicato il mio primo libro "Pieno di Vita"

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