Extinction Rebellion al Salone del Libro: «Non chiamatelo maltempo»

Due canotti all’ingresso del Salone del Libro di Torino con a bordo alcuni attivisti di Extinction Rebellion. “Emergenza Climatica ed Ecologica” è la scritta che si legge sullo striscione che reggono. Una nuova azione di protesta dopo la contestazione pacifica di sabato 20 maggio alla ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità, Eugenia Roccella. All’Arena Piemonte – insieme al collettivo femminista Non Una Di Meno – hanno accuasato il Governo per gli investimenti in combustibili fossili e per la restrizione del diritto all’aborto.

Le parole di Davide
Davide di Extinction Rebellion

Con l’azione di oggi Extinction Rebellion si rivolge invece a scrittori, giornalisti e autori affinché usino la propria voce per denunciare le responsabilità del governo e dei media di fronte al collasso climatico. «Non bisogna scrivere che quello che sta avvenendo in Emilia sia “maltempo”. Non è un’emergenza estemporanea, viviamo la realtà del cambiamento climatico – spiega Davide, uno degli attivisti di Extinction Rebellion – I giornalisti devono usare le parole giuste per aiutare a toglierci le bende e per esigere una risposta concreta dai nostri governi». 

I libri devono parlare del cambiamento climatico

Un luogo, quello del Salone di Torino, scelto non a caso. L’obiettivo è quello di spingere i personaggi della società civile – con la loro voce e con la loro penna – a narrare il mondo in cui viviamo, compresa la crisi climatica.

Carlotta Bocchi

Un libro nello zaino e una canzone nella testa. Scarpe comode per vagare nella mia città, Milano, accogliente e ostile allo stesso tempo. Sono appassionata di cronaca, mafie e criminalità, migrazioni e tematiche sociali.

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