Sciopero Amazon: tutta la filiera unita contro lo sfruttamento

Lavoratore Amazon

Per la prima volta oggi – lunedì 22 marzo- i lavoratori italiani di Amazon incrociano le braccia per 24 ore. Lo sciopero, un unicum finora in Europa, coinvolge tutta la filiera dei dipendenti del colosso statunitense: da chi si occupa degli imballaggi, agli addetti allo smistamento dei pacchi, fino ai driver, che tutti i giorni violano il codice stradale per tentare di rispettare gli stretti tempi di consegna previsti dai centri logistici Amazon.

I lavoratori chiedono solidarietà ai consumatori 

«Chi fa attività sindacale non è visto di buon occhio in azienda, se devi fare una rimostranza non sai con chi parlare», racconta un dipendente. È per questo che, per la prima volta in Europa, ci troviamo a raccontare una mobilitazione dei lavoratori di tutta la filiera del colosso di Jeff Bezos. Circa 40 mila dipendenti si fermano oggi in tutto il Paese, per 24 ore. «Sarà fondamentale la solidarietà dei consumatori» commentano i lavoratori, che chiedono agli utenti di Amazon di evitare di fare ordini per l’intera giornata, in segno di vicinanza alla protesta.

Lo sciopero è stato indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. I sindacati hanno optato per una piattaforma unitaria che tenga conto delle rivendicazioni di tutte le categorie della filiera logistica di Amazon. «Si tratta di una contrattazione di secondo livello», spiega Danilo Morini della Filt Cgil, «che riguarda i turni, i carichi di lavoro, gli orari e le stabilizzazioni, incluso il mantenimento del posto di lavoro in caso di cambio della ditta d’appalto. C’è una induzione alla iper produttività che ricorda il vecchio cottimo». Non soldi in più, quindi, bensì il recupero dei diritti di base sul luogo di lavoro.

«A causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato, si è resa necessaria una brusca interruzione della trattativa, accompagnata da una mobilitazione nazionale». Il negoziato riprenderà dopo la protesta.

Sciopero Amazon
Lavoratori di Amazon in sciopero in via Toffetti a Milano
La meritocrazia dell’intelligenza artificiale

Tagliare le inefficienze e massimizzare il profitto. Per ottenere questo risultato Amazon ha introdotto un osservatore silente che valuta la performance giornaliera dei lavoratori. Un’intelligenza artificiale che soppesa l’operosità del tuo lavoro e così ti permette di piazzarti meglio nella classifica dei dipendenti. Un vero e proprio tabellone che tiene conto dei punteggi dei diversi lavoratori. In base alle prestazioni puoi salire di livello e ottenere mansioni fisicamente meno logoranti.

Un clima competitivo volto ad aumentare l’efficienza del dipendente, in modo da poter far fronte ad una mole di lavoro più che raddoppiata dall’inizio della pandemia. Una giornata lavorativa standard di un driver prevedeva circa 70 consegne, ora la media è di 300 pacchi al giorno. Per evitare le inefficienti soste al bagno si può sempre tenere un contenitore per le urine sul furgone. Tutto per non perdere il posto.

Una gara continua per ottenere un contratto

Più si rendono efficienti i dipendenti, più il profitto aumenta. Qui entra in campo la gamification: punti da guadagnare; check-point da raggiungere; ricompense da ottenere. Ed è così che quando l’efficienza cala si mettono in palio le colazioni al bar, per chi riesce a battere il record di produttività.

Una competizione per cercare di arrivare prima degli altri alla meta più ambita: la blue card, il contratto a tempo indeterminato, disponibile solo per una frazione ristretta dei dipendenti. Ma tanto quasi nessuno resiste più di quattro o cinque anni, a meno che non abbia figli e famiglia a carico, in questi casi la resilienza aumenta. «O lasci il posto o ti ammali».

Se però tutto questo non bastasse come motivazione, esiste la “Power Hour”. Questo periodo della giornata lavorativa, che potremmo tradurre con “l’ora della concentrazione”, consiste nel motivare i dipendenti, anche attraverso messaggi di incitamento diffusi dall’interfono, a lavorare più duramente. La ricompensa, oltre al divertimento di vedere quanto più velocemente puoi lavorare rispetto al solito, sarà ben visibile sul tabellone delle candidature il giorno seguente. Game Over.

Francesco Lo Torto

Giornalista praticante fiorentino trapiantato a Milano. Leggo, ascolto, parlo e scrivo di politica e geopolitica. Da quando è arrivata l'adolescenza scrivo e compongo musica, da prima ancora mi emoziono con lo sport. Laureato in Editoria e Comunicazione all'Università degli Studi di Milano.

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