Report Istat, a dicembre 2019 giù il tasso di occupazione

I nuovi dati forniti dall’Istat nel report mensile di gennaio 2020 rivelano un calo dell’occupazione. Le statistiche del resoconto si riferiscono a dicembre 2019 e prendono in considerazione non solo i dati mensili ma anche quelli trimestrali e semestrali.

Il confronto con Novembre 2019

Rispetto al novembre 2019 gli occupati diminuiscono dello 0,3% attestandosi al 59,2%. La flessione riguarda in particolare gli individui tra 25 e 49 anni (-79 mila unità), i lavoratori dipendenti permanenti (-16 mila) e gli indipendenti (-16 mila). Dati negativi anche sul tasso di inattività, che aumenta al 34,2%, con appena lo 0,1% in più rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione risulta stabile al 9,8%, così come il tasso di disoccupazione giovanile che rimane al 28,9%.

Qualche buona notizia

 Il numero di occupati aumenta, invece, tra i 15-24enni (+6 mila) e tra i dipendenti a tempo determinato (+17 mila) e non ci sono sostanziali variazioni tra gli ultracinquantenni. Cresce anche il numero delle persone in cerca di lavoro soprattutto tra gli uomini (+2,2%, ovvero +28mila unita) e tra gli under 50.
Nell’arco dei dodici mesi l’aumento degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-5,3%, pari a -143 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,9%, pari a -115 mila).

I dati trimestrali del 2019

Nel quarto trimestre 2019, l’occupazione risulta in lieve crescita (+0,1%, pari a +13 mila unità) soprattutto tra le donne (+19 mila) e i dipendenti (+43 mila); dati confortanti si osservano anche per i giovani tra i 25 e i 34 anni (+12 mila) e gli over 50 (+48 mila). In calo dello 0,6% i lavoratori autonomi (-30 mila). Nello stesso trimestre diminuiscono le persone in cerca di occupazione sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-32 mila unità).

Il confronto con dicembre 2018

Rispetto a dicembre 2018 la crescita dell’occupazione (+0,6%, pari a +136 mila unità), coinvolge donne, uomini di tutte le età. Unica eccezione la fascia tra i 35-49 anni per i quali la flessione è imputabile al decrescente peso demografico. Aumentano anche i lavoratori dipendenti (+207 mila unità), soprattutto a tempo indeterminato (+162 mila), mentre gli occupati indipendenti diminuiscono di 71 mila unità.

Una sintesi del report

Resta altalenante l’andamento dell’occupazione nel secondo semestre del 2019: dopo la crescita di ottobre e novembre, infatti, a dicembre si è registrato un nuovo calo. Dato negativo è la flessione del numero dei lavoratori autonomi che raggiunge un livello minimo che non si toccava dal 1977.  

Matteo Sportelli

La politica è ciò di cui amo scrivere e ciò che più mi appassiona. Ho conseguito la laurea triennale in Comunicazione, Media e Pubblicità all'Università IULM di Milano e la laurea magistrale in Mass media e Politica all'Università di Bologna.

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