Premio Strega: per la prima volta i finalisti sono sette

Quest’anno per la prima volta nella storia del Premio Strega, prestigioso premio letterario nato nel 1947, i finalisti sono sette. Tradizionalmente sempre cinque, solo nel 2020 furono sei.

I titoli in finale sono:

  • Spatriati di Mario Desiati (Einaudi)
  • Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti (Rizzoli)
  • Randagi di Marco Amerighi (Bollati Boringhieri)
  • Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi)
  • Nova di Fabio Bacà (Adelphi)
  • E poi saremo salvi di Alessandra Carati (Mondadori)
  • Nina sull’argine di Veronica Galletta (minimum fax)
La “settina”

La spiegazione della “settina” è un ex-equo del quinto posto, il libro di Bacà e quello di Carati hanno ricevuto lo stesso numero di voti, con l’aggiunta di un settimo titolo che, da regolamento, deve essere pubblicato da un editore medio-piccolo. Il libro della Galletti, infatti, è stato “ripescato”.

Dei sette libri finalisti quattro sono stati pubblicati da Mondadori, sia Rizzoli che Einaudi sono case editrici del gruppo.

I sette finalisti del Premio Strega
La premiazione

Il prossimo 7 luglio a Roma, nel Museo Etrusco di Villa Giulia verrà annunciato il libro vincitore del Premio. A votare alla finalissima ci saranno, oltre ai 400 Amici della Domenica, giuria storica del premio formata da personalità come giornalisti, scrittori, studiosi, attori e registi, anche i 30 Istituti Italiani di cultura all’estero.

«È un evento storico, potrete dire che c’eravate quando i finalisti erano sette» ha spiegato Stefano Petrocchi, segretario del comitato direttivo dello Strega. La vittoria, però, sembra essere già in tasca a Desiati, con 244 voti.

Il Premio Strega viene assegnato ogni anno a un autore o un’autrice che abbia pubblicato un libro di narrativa in Italia tra il primo marzo dell’anno precedente e il 28 febbraio dell’anno in corso. La vincita è di 5mila euro, ma il Premio Strega è importante per l’impatto successivo sulle vendite dei libri.

 

Eleonora di Nonno

Classe '99, pugliese ma abito il momento. Divoratrice di libri e inguaribile ficcanaso. Per descrivermi ecco le rime di Caparezza: "L'inchiostro scorre al posto del sangue; Basta una penna e rido come fa un clown; A volte la felicità costa meno di un pound".

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