
Un evento senza precedenti sta per avvenire a Lodi: lo stadio comunale sarà intitolato per la prima volta a delle donne. Il nome scelto è quello delle sorelle Boccalini, le fondatrici della squadra di calcio femminile della città, nata nel 1933 in un’epoca in cui il calcio era considerato uno sport esclusivamente maschile. Un riconoscimento che arriva in un momento di grande crescita per il calcio femminile.
L’intitolazione dello stadio non è solo un omaggio al passato, ma anche un segnale di attenzione verso il presente e il futuro del calcio femminile. Negli ultimi anni, il movimento è cresciuto notevolmente, sia in termini di visibilità che di risultati sul campo. Un processo di crescita che passa anche attraverso gesti simbolici come questo, che danno valore alla storia del calcio femminile e contribuiscono a consolidarne il ruolo nello sport italiano.
Le “Giovinette”: la Prima Squadra di Calcio Femminile di Lodi
Correva l’anno 1933 quando un gruppo di giovani ragazze lodigiane decise di fare qualcosa di impensabile per l’epoca: giocare a calcio. In un’Italia in cui lo sport era considerato roba da uomini e il regime fascista imponeva regole rigide sul ruolo delle donne, loro scelsero di scendere in campo lo stesso. Nacque così il Gruppo Femminile Calcistico (GFC), la prima squadra di calcio femminile italiana, guidata da Giovanna Boccalini e le sue sorelle.

Le regole imposte dal regime erano assurde: niente pantaloncini, solo gonne; il pallone doveva essere più piccolo e, per non “affaticarsi troppo”, i tiri alti erano vietati. Eppure, non si sono fatte fermare. L’11 giugno 1933 si giocò la prima partita ufficiale al campo Fabio Filzi di Milano: una vittoria simbolica, perché erano oltre mille persone erano sugli spalti pronte a tifare per loro.
Ma l’entusiasmo durò poco. Il regime, che all’inizio aveva concesso il permesso con riserve, cambiò idea. Troppo pericoloso lasciare che le donne si avventurassero in territori maschili. Nel giro di poco, il GFC fu sciolto. La motivazione ufficiale? L’Italia aveva bisogno di “buone madri” e non di donne che rincorrevano un pallone.
Il legame con il “Memorial Boccalini”
L’intitolazione dello stadio arriva anche grazie al lavoro svolto negli ultimi anni dal “Memorial Boccalini”, torneo provinciale studentesco di calcio femminile dedicato alle quattro sorelle lodigiane Luisa, Marta, Rosetta e Giovanna.

Lodi, con questa iniziativa, si inserisce tra le città che hanno deciso di valorizzare il proprio passato sportivo in modo concreto. Non capita spesso che uno stadio venga intitolato a una squadra e, soprattutto, non era mai successo prima che il nome scelto fosse quello di un gruppo di donne.
L’inaugurazione ufficiale avverrà nei prossimi mesi, ma il messaggio è già chiaro: il calcio a Lodi ha una storia che merita di essere ricordata, e questa storia è fatta anche di donne che, quasi un secolo fa, hanno avuto il coraggio di scendere in campo.