Rizzo e Alemanno insieme oltre destra e sinistra: “È il Forum dell’Indipendenza”

Gli opposti a volte si incontrano, pure in politica. E così, la sinistra radicale può arrivare a unirsi, o quantomeno a toccarsi, con la destra radicale. Proprio questo è il senso della nuova iniziativa – il “Forum dell’Indipendenza italiana” – lanciata da due storiche figure della politica italiana. Da un lato Marco Rizzo, presidente onorario del Partito comunista e anima di Democrazia sovrana e popolare. Dall’altro lato Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma nonché storico esponente del Movimento sociale italiano prima e di Alleanza nazionale poi.

Ecco, due politici in apparenza così distanti hanno trovato un terreno comune attorno a temi come l’anti-globalismo, il pacifismo, l’opposizione alla Nato, all’Unione europea, al nucleare, al Green pass. E hanno lanciato una tavola rotonda, “Dai mondi del dissenso all’alternativa politica e sociale”: appuntamento per il 25 e il 26 novembre al Midas Palace Hotel di Roma, per una due giorni di dibattito inquadrata da Alemanno come parte dell’assemblea fondativa del nuovo movimento politico. Il tutto con l’obiettivo, scrive il politico su Twitter, di «costruire fuori dai vecchi schemi l’indipendenza italiana».

La posizione dei due politici

«Giorgia Meloni ed Elly Schlein dicono le stesse cose sulle cose essenziali: sulla guerra, sull’appartenenza alla Nato, sull’appartenenza all’Europa», ha twittato Alemanno, da oltre un anno in polemica con la premier sul sostegno all’Ucraina. «L’Italia deve approfittare di questo momento eccezionale, questa nascita del mondo multipolare, per liberarsi dalle vecchie sudditanze e guardare verso il futuro».

Più cauto Rizzo, che inquadra l’iniziativa come un mero «momento di confronto» e non come un vero movimento politico. «Molti di quelli che stavano nel Partito comunista italiano sono diventati servi dei banchieri, dell’Unione europea e della Nato», ha dichiarato ad Affari Italiani, «io potrò andare a parlare con Alemanno che è contro la guerra e contro molte nefandezze dei giorni di oggi?».

La defezione di Ovadia e Basile

Sulla locandina dell’evento appaiono pure alcuni nomi di spicco, come quello di Moni Ovadia. Da sempre vicino alla sinistra, l’artista di origine ebraica è recentemente tornato alla ribalta per le sue dichiarazioni di sostegno alla Palestina. Una posizione che ha indotto FdI a chiedere la sua rimozione dalla guida del Teatro comunale di Ferrara. Altra adesione illustre è quella dell’ex diplomatica della Farnesina Elena Basile, celebre per le sue parole incandescenti sulla recente escalation a Gaza.

E tuttavia, sia Ovadia sia Basile avrebbero poi deciso di ritirarsi dal dibattito, adducendo la stessa motivazione: credevano si trattasse di un semplice confronto sulla questione israelo-palestinese e non di una vera e propria iniziativa politica, dell’«evento fondativo di un nuovo partito di destra», come lo ha descritto Ovadia.

È solo «follia circolare»?

Al di là delle defezioni, il senso del progetto appare chiaro. Si tratta di scavalcare la tradizionale dicotomia della politica italiana e ricercare uno spazio più a destra di FdI e contemporaneamente più a sinistra di Avs. Una nuova alleanza sovranista, che potrebbe evolvere verso una lista per le elezioni europee. Un’inedita formazione rossobruna, in cui gli opposti riescono a incontrarsi.

Come diceva il personaggio di don Antonio, nel Candido di Sciascia, scavalcare a sinistra il Pci «è pura, infinita, circolare follia: ci si ritrova a destra senza accorgersene». Anche la nuova iniziativa targata Alemanno e Rizzo è pura follia? Oppure sarà capace di ritagliarsi il suo spazio politico al di là dei tradizionali partiti? Staremo a vedere.

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