Direzione Pd: i sette punti di Schlein coprono le divisioni del partito

Elly Schlein alla Direzione del Pd

Pnrr, battaglia contro le riforme dell’autonomia differenziata e del presidenzialismo, sanità, diritto alla casa, lotta contro la precarietà, virata verso un nuovo modello di sviluppo sostenibile e misure per arginare la crisi climatica. Sette «piste su cui lavoriamo», come le ha definite la segretaria del Partito democratico Elly Schlein nel suo discorso alla Direzione del Pd, riunitasi lunedì 19 giugno al Nazareno a Roma. Sette punti che hanno ricevuto l’approvazione di tutti i membri dell’assemblea al di là delle divisioni presenti nel partito.

Nel suo intervento durato molto più di un’ora, la segretaria ha commentato le polemiche di cui è stata oggetto negli ultimi giorni. Riguardo al suo atteggiamento nei confronti del Movimento 5 Stelle, ha riconosciuto le differenze esistenti tra quest’ultimo e il Pd. Sulla guerra in Ucraina, Schlein ha ribadito il rifiuto alla proposta dei 5S di fermare l’invio di armi e ha dichiarato: «Siamo al fianco del popolo ucraino, lo sosteniamo con ogni mezzo, anche con l’aiuto militare». D’altra parte ha anche ricordato che alle prossime regionali in Molise il suo partito è alleato dei grillini. Con loro, ha detto, «dobbiamo unire i nostri sforzi sui temi comuni per costruire un’alternativa alla destra».

In chiusura, Schlein si è rivolta alla minoranza del partito: «Quando sento che non c’è una linea politica sorrido: di contenuti siamo pieni, ma siamo bravi a coprirli con le divisioni interne. Se a qualcuno non piace lo dica, senza cercare scuse. Vanno bene le critiche, chiedo lealtà sui temi del partito».

Bonaccini, Guerini, Orfini: le risposte della minoranza riformista del Pd

Lorenzo Guerini, ex ministro della Difesa e presidente del Copasir, ha bollato le affermazioni finali della segretaria come “inutilmente polemiche”: «Chi guida deve farsi carico della complessità della nostra comunità. E la dialettica, se leale, anche quando è aspra, non è mai lesa maestà». Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Matteo Orfini: «La segretaria si fidi del Pd, che è un partito complicato e plurale e quindi va gestito con la fatica della direzione politica».

Stefano Bonaccini ha invece sottolineato la vocazione maggioritaria dello schieramento dem, che deve essere “forza trainante” dell’opposizione al governo Meloni e non “rimorchio” attaccato a soggetti politici più deboli. A margine dell’assemblea è stata poi annunciata per il 21 e 22 luglio a Cesena la creazione di “Area Bonaccini”. La nuova corrente accoglierà tutti gli esponenti moderati del partito e lavorerà in collaborazione con la Schlein per evitare eventuali scissioni.

La Direzione del Pd non ha allentato le frizioni esistenti. Erano anni che nell’assemblea si metteva ai voti la relazione integrale del segretario di turno e non una sua parte. Gli avversari della Schlein hanno votato a favore delle sette linee d’azione da lei indicate. Questo però piuttosto che colmare le divisioni, le ha solo coperte sotto un’unità di facciata.

Leonardo Rossetti

Umanisticamente formato dal 1995 tra Appignano, Macerata, Roma e Berlino. Non mi piace parlare di me in prima persona e credo che le cose che qualcuno si dice da solo non valgano molto, dunque preferisco far parlare gli altri. "A lui piace indagare, andare a fondo in tutte le vicende, sempre. Se qualcosa non dovesse filare liscia, subito ci si butta a capofitto per scovare la verità. A volte è un po' puntiglioso e testardo. Gli piace la politica, l'arte e la musica, ma anche la letteratura: legge tanto, però tutte cose che potremmo definire...d'altri tempi" (Giulia P.) " Esuberante, sicuro di sé, intraprendente, festaiolo. Sta bene in mezzo alla gente" (Luca I.) "È un ragazzo leale e con buoni principi. È il capo 'mozz' del gruppo" (Matteo M.) Per tutto il resto: interrogate chi mi conosce.

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