Cina, operaio muore per Hantavirus. Scarso il contagio tra persone

Secondo quanto riporta il Global Times un uomo originario della provincia cinese di Yunnan è morto dopo aver contratto l’Hantavirus, un agente patogeno trasmesso dai roditori.

L’uomo, deceduto nel giro di poche ore dopo esser stato trasferito nell’ospedale della contea di Ningshang, si è sentito male mentre si trovava a bordo di un autobus diretto a Shandong. Con lui circa trenta persone, tutte sottoposte ai controlli per scongiurare eventuali contagi.

Particelle di Hantavirus

Al momento non risultano ulteriori persone che avrebbero  contratto il virus. Anche questo virus è responsabile di zoonosi, ovvero la diffusione di malattie da un animale all’uomo. Quest’infezione virale, infatti, viene propagata “agli esseri umani dai roditori, selvatici e domestici”.  Nello specifico può essere trasmessa dal contatto con i ratti, dal cibo che hanno toccato o dalla respirazione di aria contaminata dalle loro feci.

Ma a differenza del Covid-19 il contagio “tra umani non avviene attraverso le vie respiratorie, bensì attraverso le secrezioni corporee e il sangue di un paziente malato”, commenta il virologo Yang Zhanqiu, aggiungendo che normalmente i pazienti non vengono attaccati simultaneamente dal Covid-19 e dall’Hantavirus.

Il termine Hantavirus ha origine dal fiume presso cui i soldati americani ne rimasero contagiati durante la Guerra di Corea nel 1950-53.

I casi si registrano soprattutto in aree rurali e in villaggi, nei periodi fra maggio e giugno e da ottobre a dicembre. La diffusione in città è molto scarsa e “non è il caso di preoccuparsi perché si parla di una malattia prevenibile e controllabile”, secondo quanto dichiarato dal virologo Zhanqiu.

Il virus produce sintomi molto simili a quelli del Covid-19. L’Hantavirus, noto anche come febbre emorragica epidemica o febbre emorragica della sindrome renale, è una malattia infettiva virale acuta caratterizzata principalmente da febbre, tendenza a sanguinare e danno renale.

Secondo quanto riportato dal New York Post dal 1993 fino al 2017 i casi di contagio confermati negli Stati Uniti sarebbero solo 728, la maggior parte non fatali. In Cina, invece, il tasso di mortalità per infezione da Hantavirus è tra l’1 e il 10 per cento.

 

Rino Terracciano

giornalista praticante e curatore d'arte. Scrive per Masterx-IULM. Ha lavorato e collaborato con Accademie e Istituzioni museali come Académie de France à Rome, Accademia di Francia in Roma, Villa Medici; Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch, Napoli.

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