Addio a Costantino II, l’ultimo re di Grecia

È morto ad Atene, nella serata di martedì 10 gennaio 2023, Costantino II, ultimo sovrano di Grecia. Era stato ricoverato in ospedale a seguito di un ictus. L’ex Re degli Elleni aveva 82 anni e aveva lasciato il trono nel 1974, dopo un referendum con cui il popolo aveva scelto la repubblica a discapito della monarchia.

Costantino II con la moglie Anna Maria (fonte Il Messaggero)
Parente d’Europa

Costantino era nato nel 1940, primo e unico figlio maschio dell’allora principe ereditario Paolo. La sua casata, gli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, era un ramo di quel grande sistema di parentele che, a cavallo tra ‘800 e ‘900, aveva legato tra loro la maggior parte dei troni europei. Sua sorella maggiore, Sofia, diventerà regina consorte di Spagna nel 1975, alla fine del franchismo, avendo sposato re Juan Carlos. A loro volta, i due erano cugini del principe Filippo, marito della regina Elisabetta II, e dunque di suo figlio, l’attuale re Carlo III. Il legame con i reali britannici è testimoniato anche dal fatto che Costantino fu, nel 1982, padrino di battesimo di William, oggi Principe del Galles.

Speranze vane

Costantino salì al trono dopo la morte del padre nel 1964. Erano anni difficili per la Grecia, che usciva da anni di governi di destra usciti dalla guerra civile 1944-49. Il giovane sovrano, unito alla nomina di un premier di centro, sembrò rassicurare il Paese. Ma il governo non resse, e nemmeno i successivi. Alla fine, Costantino optò per un esecutivo “del re” per stabilizzare la situazione politica, che ottenne l’appoggio parlamentare della destra. Con il crescere delle proteste, nel dicembre 1966 il monarca portò alla formazione di un nuovo governo di transizione, incaricato di traghettare la Grecia a elezioni anticipate nel maggio 1967, in cui pareva scontata una vittoria centrista. Ma il 21 aprile un gruppo di ufficiali dell’esercito, guidato dal colonnello Papadopoulos, mise in atto un colpo di stato.

La fine della monarchia
Costantino II con il governo dei golpisti, 26 aprile 1967 (fonte The Guardian)

Costantino cercò di mediare, accettando il governo imposto dai militari a condizione dell’inclusione di alcuni politici nella compagine ministeriale. Ma il rapporto con la giunta militare si dimostrò complicato. Contando sulla fedeltà indiscussa di gran parte dei generali, dell’aviazione e della marina, il re organizzò un contro-colpo di stato nel dicembre 1967. Il piano, però, fallì. Molti ufficiali di rango intermedio, infatti, erano fedeli ai golpisti, e arrestarono i loro superiori prima che il piano del re si realizzasse. Costantino fu costretto a riparare a Roma. Non venne mai deposto formalmente da Papadopoulos, ma questi lo condannò nel 1973 come traditore, decidendo di trasformare la Grecia in una repubblica. Dopo la caduta del regime nel luglio 1974 venne organizzato un referendum per scegliere se tornare alla monarchia, ma il governo in carica vietò al re di tornare in patria per sostenere la propria posizione. Da Londra, dove nel frattempo si era trasferito, Costantino fece ammenda per i propri errori, in particolare quello di aver accettato il governo militare all’indomani del golpe. Ma questo non bastò. Costantino sarebbe tornato a vivere in Grecia, dopo molte difficoltà anche legali nei rapporti con il nuovo regime, solo nel 2013.

Un re sportivo
Costantino II sul podio di Roma nel 1960 (fonte Town & Country Magazine)

Al di fuori della sua breve e travagliata esperienza sul trono, Costantino II è stato anche uno sportivo di prim’ordine. Membro del Comitato Olimpico Internazionale dal 1963, il monarca praticava il nuoto ed il karate, di cui ottenne la cintura nera. Ma è nella vela che l’allora principe ereditario si affermò sulla scena internazionale. Durante le Olimpiadi di Roma del 1960, infatti, Costantino vinse la medaglia d’oro. La passione per questo sport doveva essere di famiglia: anche la sorella Sofia lo praticava, trasmettendo poi questo amore al figlio, oggi re Felipe VI di Spagna, che si classificò in sesta posizione durante i giochi di Barcellona del 1992.

Umberto Cascone

Nasco a Savona in un rovente mattino di agosto del 2000. Sin da bambino mi interesso di tematiche militari, passione che porto avanti ancora adesso. Negli anni nuovi argomenti iniziano a affollarmi la mente: dalla politica estera a quella interna, passando per una dose abbondante di storia. L'università mi regala l'amore per la radio, che mi spinge a entrare in RadioIULM e a prendere le redini prima del reparto podcast (marzo 2022-ottobre 2023) e poi dell'intera emittente (settembre 2022-gennaio 2023). Ho tanta voglia di fare, di raccontare il nostro tempo, fatto anche di argomenti spesso trascurati, eppure importantissimi. Ci riuscirò? Sarebbe bello dire, alla Manzoni, che lo giudicheranno i posteri. Ma l'unica risposta sincera è: lo spero.

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