ELEZIONI IN GRECIA: TRIONFANO MITSOTAKIS E LE DESTRE

Kyriakos Mitsotakis, leader di Nuova Democrazia

«Abbiamo un mandato pieno, faremo un governo autonomo». Una volta arrivati i risultati delle elezioni, la sera del 25 giugno, Kyriakos Mitsotakis esulta davanti alla stampa nella sede ateniese del suo partito, Nuova Democrazia. Il gruppo politico moderato di centrodestra alle urne si è confermato il primo del Paese con il 40,5% dei voti, ottenendo 158 dei 300 seggi del Parlamento. Linee programmatiche del futuro Governo: nuove riforme, aumento dello stipendio medio a 1500€ e diminuzione delle disuguaglianze.

Faranno parte dell’assemblea anche quattro formazioni di estrema destra. Il partito Soluzione Greca e quello denominato “Spartani” hanno ottenuto poco più del 4% dei voti, che corrisponde a 12 seggi. Quest’ultimo gruppo, sconosciuto fino a pochi giorni fa, ha avuto il sostegno di Ilias Kassidiaris, ex leader di Alba Dorata. L’organizzazione di estrema destra è stata sciolta nel 2020 perché riconosciuta come responsabile di atti di violenza contro migranti e avversari politici. Per il suo ruolo di guida, Kassidiaris sta scontando una condanna a 13 anni di carcere.

Poco sopra la soglia di sbarramento del 3% anche il Partito Rotta di libertà, di ispirazione antisistema (8 seggi) e Niki (10 seggi). Conosciuto per le sue posizioni xenofobe e considerato vicino alla frangia conservatrice della Chiesa ortodossa, questo partito è entrato per la prima volta in Parlamento.

IL FRONTE DELLE OPPOSIZIONI

Il primo partito all’opposizione è Syriza, guidato dall’ex primo ministro (2015-2019) Alexis Tsipras. I 48 seggi ottenuti grazie al 17,84% dei voti hanno deluso le aspettative. Si è prospettata persino una sostituzione del suo leader, che ha dichiarato: «Per il partito si chiude una fase storica. Ad esso rimetto il giudizio sulla mia carica».

Ci sarebbe poi il Movimento Socialista Panellenico-Pasok, degli eredi di George Papandreou, premier negli anni di crisi economica tra il 2009 e il 2011: poco più dell’11% dei voti e 32 scranni in Parlamento. Buon risultato per i comunisti del Kke, che superano il 7% e ottengono 20 seggi.

Non riesce ad entrare nell’assemblea il partito MeRA25 dell’ex ministro delle finanze Varoufakis. Nel 2015 aveva fatto parte per pochi mesi del governo Tsipras, salvo poi dimettersi in polemica con le istituzioni europee e statali per la questione della negoziazione del debito greco.

UNA TORNATA ELETTORALE PARTICOLARE

Il risultato arriva alla “seconda tornata” di votazioni. Il 21 maggio scorso i greci erano già stati chiamati alle urne. Anche quella volta aveva vinto Mitsotakis. Con il 40% aveva doppiato i diretti oppositori di Syriza, fermi al 20%, senza però ottenere la maggioranza assoluta per uno scarto di 5 voti. Si era creato allora un governo di transizione. Il leader di Nuova Democrazia, volendo governare da solo, puntava a tornare al voto dopo l’entrata in vigore della legge elettorale approvata nel 2020, durante il suo precedente mandato. Questa, infatti, mantiene l’assetto proporzionale della norma che sostituisce, ma prevede in più un importante premio di maggioranza per il partito che risulta vincitore.

Secondo gli analisti, il motivo principale della rielezione di Mitsotakis è da ricercare nella sua politica economica, che ha portato le previsioni di crescita per la Grecia a segnare un +2,4%. Durante il suo governo, la disoccupazione è scesa dal 19% all’attuale 11%, per le aziende le tasse sono diminuite e le multinazionali (Microsoft, Google e Pfizer) hanno iniziato a investire nel Paese.

Tutto ciò ha portato in secondo piano alcuni eventi di cronaca, che potevano far prospettare un risultato diverso alle elezioni: gli scandali delle intercettazioni a politici avversari e giornalisti, l’incidente ferroviario di Tempi a marzo scorso e il naufragio a Kamalata del 14 giugno.

Leonardo Rossetti

Umanisticamente formato dal 1995 tra Appignano, Macerata, Roma e Berlino. Non mi piace parlare di me in prima persona e credo che le cose che qualcuno si dice da solo non valgano molto, dunque preferisco far parlare gli altri. "A lui piace indagare, andare a fondo in tutte le vicende, sempre. Se qualcosa non dovesse filare liscia, subito ci si butta a capofitto per scovare la verità. A volte è un po' puntiglioso e testardo. Gli piace la politica, l'arte e la musica, ma anche la letteratura: legge tanto, però tutte cose che potremmo definire...d'altri tempi" (Giulia P.) " Esuberante, sicuro di sé, intraprendente, festaiolo. Sta bene in mezzo alla gente" (Luca I.) "È un ragazzo leale e con buoni principi. È il capo 'mozz' del gruppo" (Matteo M.) Per tutto il resto: interrogate chi mi conosce.

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