Borse: tassi, moda e immobiliare cinese scuotono i mercati

Continua anche questo 26 settembre la striscia di risultati negativi per le borse europee. Per Piazza Affari è la quarta seduta in rosso di seguito.

Le Borse europee sono ancora una volta influenzate dai timori legati ai tassi d’interesse elevati. A ciò vanno aggiunte le incertezze sul colosso cinese Evergrande e sulla crisi del settore immobiliare di Pechino.

Borse europee in crisi

La Borsa di Milano, con il FTSE MIB in calo dell’1%, è stata la più colpita. Ennesima seduta in negativo anche sulle principali piazze europee.

Il CAC 40 di Parigi ha subito un calo dell’0,70%, e il DAX 40 di Francoforte oggi ha ceduto lo 0,97%. Unica mosca bianca – e sempre più indipendente dall’influsso dei mercati continentali – il FTSE 100 di Londra con un modesto aumento del +0,02%.

La Borsa italiana

Soffrono più degli altri i settori del tech, delle automobili e del lusso. Quest’ultimo a causa del report di Morgan Stanley che ha abbassato le stime sui profitti previsti per il settore. Male Moncler (-3,34%), ma anche Tod’s (-3,41%) e Salvatore Ferragamo (-3,37%).

Nel settore bancario, MPS precipita e perde quasi 4 punti percentuali (-3,78%). Complici i rumors secondo cui il Mef (Ministero dell’economia e finanza) vorrebbe uscirne a partire da giugno 2024.

Giù anche Bper Banca, la peggiore di giornata (-4,53%), e Telecom Italia (-2,51%), per la quale si attendono aggiornamenti sulla trattativa per l’acquisizione da parte di Kkr. In controtendenza Banca Generali (+0,26%) e Mediobanca (+1,02%).

La prospettiva internazionale

La Federal Reserve americana ha mantenuto i tassi d’interesse al 5,25%-5,5%, il livello più alto degli ultimi 22 anni, e ha suggerito che potrebbero rimanere elevati più a lungo del previsto per affrontare l’inflazione. Influenzati da queste decisioni, i rendimenti dei titoli del Tesoro sono adesso oltre il 5,1%, la percentuale più elevata degli ultimi 16 anni.

jerome powell
Jerome Powell, presidente della Federal Reserve

E Wall Street dovrebbe chiudere questo settembre in negativo. L’indice S&P 500 ha perso finora il 3,8%, il Nasdaq il 5,4% e il Dow Jones il 2,1%.

Intanto in Oriente il colosso cinese Evergrande continua la sua (forse inesorabile) discesa alla Borsa di Hong Kong, cedendo il 7% e trascinando con sé tutte le piazze del continente asiatico.

Spread e valute

Lo spread tra BTp e Bund oltrepassa la soglia dei 190 punti per la prima volta da maggio, mentre il rendimento sui BTp decennali sale a quota 4,72%.

Pesano i dubbi sull’approvazione del Nadef, la nota di aggiornamento al Def (documento di economia e finanza). Va presentata entro giovedì. Al suo interno gli obiettivi della finanza pubblica per i prossimi anni.

Il dollaro galoppa e rimane ai massimi da marzo contro l’euro. Il cambio euro-dollaro è ormai stabilmente sotto 1,06. Più precisamente a 1,0592 dollari per un euro.

Materie prime

Un calo drastico ad Amsterdam per il gas TTF (-11,4%) sui futures di ottobre. Alla base del la forte discesa dei prezzi – che adesso toccano i 39,375 euro per megawattora – le forniture norvegesi non più a rischio.

La piattaforma norvegese Troll, di cui era stata recentemente annunciata la chiusura

Il petrolio registra invece un aggiustamento, con il Future di dicembre del Brent che sale a 92,55 dollari al barile. Per ora il mercato sembra aver incassato il colpo sul taglio alla produzione dell’Arabia Saudita prolungato alla fine dell’anno. Ma su base mensile anche qui il prezzo è in netta risalita (+13%).

Ivan Torneo

Giornalista praticante. Siciliano trapiantato a Milano. Motivato, eclettico, curioso. Laurea Magistrale in Scienze Cognitive e Teorie della Comunicazione. Il mio obiettivo è il giornalismo televisivo, la mia motivazione incrollabile.

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