Erotismo e social network: dobbiamo avere paura del sexting?

Coppie e sconosciuti si scambiano foto, video e messaggi “spinti” con app come Snapchat. La moda spopola anche tra gli adolescenti. E se per molti è un gioco, per alcuni diventa un problema. I consigli di una sessuologa per un sexting sicuro e piacevole.

Il sexting è così diffuso che molti lo praticano senza saperlo. In italiano non c’è ancora una parola che definisca lo scambio di foto, video e testi a sfondo sessuale via app e social network; l’inglese ha coniato già nel 2008 un neologismo che unisce sex (sesso) e texting (messaggiare). Si tratta di un fenomeno in crescita che coinvolge adulti e adolescenti, coppie rodate e sconosciuti utenti del web; tuttavia, coinvolge di frequente anche predatori sessuali, cyberbulli e stalker.

In Italia, l’indagine più recente sul sexting tra i giovani è quella di Telefono Azzurro e Doxa Kids del 2014, preceduta due anni prima da uno studio di Telefono Azzurro ed Eurispes. Secondo la ricerca, le immagini intime arrivano da amici (38,6% dei casi), dal proprio ragazzo/a (27,1%), da conoscenti (9,9%), o da completi estranei (22,7%).

Cyberbullismo e sexting, il video di Telefono Azzurro ed Eurispes

Come spiega la dottoressa Roberta Rossi, presidente della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica, i toni di allarmismo sul sexting possono essere eccessivi, ma non bisogna ignorarne i pericoli concreti per la privacy e l’incolumità; nel caso dei più giovani, aggiunge Rossi, c’è anche il rischio di condizionare in negativo lo sviluppo sessuale.

Il sexting, infatti, da esperimento sano e positivo può trasformarsi nel veicolo di una sessualità superficiale, meccanicistica o prestazionale. «Per esempio – continua la dottoressa – due adolescenti stanno insieme mezza serata, dal giorno dopo non si frequentano più, ma foto o riprese dell’incontro girano in tutta la classe. A volte sono piccole vendette, altre volte è un gioco seriale. Tramite le app gli adolescenti, soprattutto le ragazze, si scambiano voti sui ragazzi con cui sono state: ce l’ha lungo, ce l’ha corto, è durato tot… È qualcosa che fa un po’ sorridere e un po’ tremare, perché se i ragazzi poi vedono questi voti contraggono una enorme ansia da prestazione».

Se gli effetti futuri sugli adolescenti sono poco prevedibili, esistono precauzioni che tutti, a ogni età, possono prendere per fare sexting sicuro. Sono tre i consigli della dottoressa Rossi per esporsi il meno possibile a cyberbullismo e stalking:

  1. pratichiamo il sexting all’interno di una relazione di fiducia;
  2. se ci fotografiamo nudi, teniamo fuori dall’inquadratura il viso, i tatuaggi e le ambientazioni facilmente identificabili;
  3. condividiamo (e lasciamo condividere) i materiali intimi solo tramite mezzi di comunicazione sicuri; non mettiamo nulla sui social network.
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