Boeing investe 450 milioni per produrre aerei elettrici senza pilota

Il produttore aeronautico americano Boeing ha investito 450 milioni di dollari nella startup americana Wisk Aero per la produzione di “taxi” aerei elettrici senza pilota. Secondo i progetti, il primo modello potrebbe ottenere la certificazione già entro il 2028 negli Stati Uniti. In Europa, invece, la Aviation Safety Agency, l’agenzia europea per l’aviazione, ha previsto che il primo aereo elettrico potrebbe diventare operativo tra il 2024 e il 2025. 

Un settore in ascesa

Il volo elettrico autonomo è considerato un passaggio fondamentale per la mobilità aerea del futuro, sia per il trasporto passeggeri sia per le merci. A livello globale, si prevede che il traffico aereo raddoppierà in 20 anni, rendendo fondamentale puntare a delle alternative più sostenibili

Boeing ha investito nella produzione di aerei elettrici

La società di consulenza strategica McKinsey evidenzia che nel 2021 gli investitori hanno speso più di 7 miliardi di dollari per gli aerei elettrici. Si tratta del doppio rispetto a quanto investito nei 10 anni precedenti. Gli investimenti hanno anche avuto un impatto sugli ordini, tanto che si è annunciata la produzione di 7.500 aerei elettrici e dei rispettivi motori, per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari

Il settore della mobilità aerea autonoma interessa a molte aziende: oltre alla startup Wisk Aero, ci sono le americane Joby e Archer, ma anche le rivali europee Lilium e Vertical Aerospace. Stanno lavorando nella stessa direzione anche i produttori di aerei come Airbus ed Emabraer.

Il futuro elettrico dei voli

Visto il grande interesse degli investitori e delle aziende, è probabile che grazie all’elettrico entro il 2030 il nostro modo di volare cambierà. La produzione punta infatti su aerei più piccoli: sia “taxi” da 5 posti, sia veri e propri aerei in grado di trasportare fino a 100 passeggeri su una tratta di medio e corto raggio.

Uno dei vantaggi maggiori sarebbe di ridurre sensibilmente l’inquinamento, in un settore come quello dell’aviazione che produce circa il 2,4% delle emissioni di anidride carbonica a livello globale. Un altro punto a favore sarebbe inoltre la riduzione del rumore.

Valeriano Musiu

Classe 1992. Ho studiato letteratura e cinema, ma nel tempo mi sono appassionato all’ambiente, all’economia circolare e alle questioni di genere. A 24 anni ho seguito Alice nel Paese delle Meraviglie della televisione, lavorando prima nell’intrattenimento e poi nelle news, con in mezzo un’esperienza da copywriter in un’agenzia pubblicitaria. Adesso it’s all about journalism, con la voglia di condividere storie e analizzare i fatti per raccontare il mondo, una parola alla volta.

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