Lunedì 4 dicembre è cominciato il Premier Padel Milano. I migliori giocatori al mondo giocano nel capoluogo lombardo per contendersi l’ultima tappa del circuito professionistico di padel. Nella serata di mercoledì 5 hanno giocato Delfina Brea/Beatriz Gonzalez contro Beatriz Caldera Sanchez/Ana Catarina Nogueira nel torneo femminile. E Federico Chingotto/Francisco Navarro (Paquito) contro gli azzurri Aris Patiniotis/Facundo Domínguez nel tabellone maschile.
Il padel dilaga a Milano
Il padel è una tendenza in rapida ascesa a Milano negli ultimi anni. In Italia, solo a Roma c’è una diffusione maggiore di questo giovane sport. Secondo i dati del Dipartimento per lo sport in Italia ci sono oltre 7mila campi di padel, dei quali 858 nella sola Lombardia.
Stando invece all’app Playtomic – che raccoglie molte strutture sportive in giro per l’Italia – nel capoluogo lombardo sono presenti 150 campi da padel, distribuiti in 35 diverse strutture sportive. Un numero elevato, che riflette il crescente interesse dei milanesi per questa disciplina.
Ne è convinto anche Alessio Martoccia, a cura della logistica del Padel Lorenteggio, uno dei centri più grandi in città: «Il boom c’è stato nel periodo della pandemia, in cui sport di contatto non se ne potevano fare. Il padel è divertente e di tendenza perché è uno sport semplice, non è come nel tennis in cui se ti manca quel poco di sprint o di tecnica non reggi».
Uno sport per tutti, che dal 4 al 10 dicembre sarà possibile godersi ai massimi livelli grazie al Premier Padel Milano. Si tratta di una tappa del circuito internazionale dove si affrontano i migliori atleti di questo sport.
«Per noi è una bella vetrina e penso avrà lo stesso effetto dei Mondiali di scherma di questa estate – pensa Martoccia –. Tra l’altro l’anno scorso abbiamo avuto le qualificazioni qui, sui nostri campi. Sono venuti anche campioni e leggende del padel del calibro di Lebron e Galan. È sempre un bene quando accade».
Finora ci sono ben 356 campi di padel situati nella sola provincia di Milano. Di questi ultimi, 228 sono indoor, a testimonianza di come il padel possa essere praticato 12 mesi l’anno, non temendo condizioni metereologiche avverse. E l’espansione continua: «Noi siamo nati con l’idea di essere full padel – ricorda Martoccia –, cioè concentrarci solo sul padel. Il progetto iniziale prevedeva dodici campi e adesso siamo a otto».
Una rapida ascesa
Rispetto al più celebre tennis, lo sviluppo è stato repentino. Se le prime partite di tennis
risalgono al XIX secolo, il padel ha origini recenti. Le prime testimonianze si hanno negli anni ’60 in Messico. Ma col passare del tempo anche nel nostro Paese questa disciplina sta conquistando sempre più appassionati grazie alla semplicità delle regole e alla rapidità di apprendimento. Già dalle prime partite, l’alto coinvolgimento ripaga gli sforzi.
«Si tratta di uno sport che all’inizio ti dà tanto – prosegue Martoccia –. Per molti è soddisfacente cominciare con il padel piuttosto che con il tennis, perché è molto più tecnico e ha una curva di apprendimento molto più bassa. In tanti arrivano dal calcetto dove sono necessarie dieci persone. Nel padel ne devi trovare solo altre tre per giocare una partita. Per i gruppi piccoli, ma anche per i pigri, è perfetto». La facilità organizzativa può permettere di pianificare ore di divertimento con più facilità.
Tra pandemia e celebrità
E poi c’è il capitolo Covid-19. La pandemia, come già detto, ha senz’altro contribuito ad aumentare notorietà e praticanti nel mondo del padel. I numeri lo confermano: a fine 2022 si contavano 350mila agonisti in Italia, tre volte quelli di inizio anno.
E a confermare la tendenza del padel ci sono anche i Vip: «Lo scorso anno veniva Diletta Leotta, ultimamente molti calciatori del presente e del passato hanno scoperto il padel. Ad esempio spesso qui vediamo Esteban Cambiasso, Rodrigo Palacio, Lucas Biglia, Marco Materazzi, ma anche Sandro Tonali».
A Milano il padel coinvolge trasversalmente professionisti e studenti, uomini e donne, senza particolari differenze di età. I campi vedono sfidarsi lavoratori tra i 40 e i 50 anni durante la settimana e gruppi dai 20 ai 60 anni nel weekend. Gli uomini sono in leggera maggioranza, ma il fenomeno coinvolge anche il genere femminile: «negli ultimi tempi ho visto una maggior affluenza di donne, soprattutto giovani. In generale il target d’età sta diventando abbastanza vario», aggiunge Martoccia.
Un modo di fare amicizia
Il padel si conferma anche un’opportunità di socialità per chi si avvicina da novizio. I campi milanesi vedono sfidarsi amici e colleghi, ma anche tanti sconosciuti desiderosi di fare nuove conoscenze. «Molti clienti riescono a creare un gruppo anche qui all’interno del nostro centro – precisa Martoccia –. Tanti gruppi si creano per caso. Parlo di gente che vede la partita aperta e si aggiunge. Poi magari iniziano a dare continuità perché vedono che sono dello stesso livello. È una cosa che aiuta molto sia il cliente sia il centro, perché più crei legami tra le persone e più è facile ambientarsi».
“Tanti gruppi si creano per caso. Parlo di gente che vede la partita aperta e si aggiunge”.
Insomma un mix di competizione e divertimento che rende il padel una tendenza destinata a durare. Uno sport che diventa anche una buona occasione per fare amicizia quando si vive la città. A livello agonistico l’Italia sta raggiungendo risultati sempre più importanti. Nel 2019 abbiamo vinto l’Europeo e due anni dopo, nel 2021, siamo arrivati quinti ai Mondiali in Qatar. Il movimento è in grande crescita ora non resta che lavorare sulla qualità.