Corinaldo, duro post di una mamma contro Sfera Ebbasta

Corinaldo, duro post di una mamma contro Sfera Ebbasta

Ad un mese dalla terribile tragedia di Corinaldo, dove persero la vita sei ragazzi e ci furono circa 120 feriti, la mamma di Daniele Pongetti, una delle vittime, ha voluto esprimere tutto il suo dissenso nei confronti del trapper Sfera Ebbasta, colpevole (secondo la signora) di non essersi interessato di verificare quello che stava accadendo all’interno della discoteca “La Lanterna Azzurra”. «Caro Sfera Ebbasta, se davvero fossi stato così addolorato e colpito dall’accaduto saresti andato a verificare sul posto per vedere cosa fosse successo (se è vero che stavi arrivando alla Lanterna). Per salvarti la faccia evita di postare foto da idiota con il tuo ‘pacco’… Ricordati che il regalo più grande te lo sei fatto portandoti sulla tua coscienza sei morti»- aveva scritto la mamma di Daniele subito dopo la morte del figlio.

Questo invece il post di questi giorni di Donatella Magagnini: «Premetto che la mia considerazione per Sfera è meno di zero, ma questo essere comincia a farmi incazzare. Prima di tutto perché si è fatto vivo solo dopo molti giorni dalla tragedia. Poi per salvarsi la faccia si è tatuato le stelline e ancora dopo mi ha fatto pervenire una sua lettera privata scritta e firmata in stampatello dove diceva che lui era molto provato e pronto a mettersi a disposizione per qualsiasi cosa. Dopo poco ha pubblicato la stessa lettera sui social senza dire che il suo vero nome era Gionata… Sui social naturalmente terminava ricordando le date dei suoi concerti così come se niente fosse accaduto. Ecco caro Sfera colgo l’occasione per risponderti sui social, è più cool… A te non riesco nemmeno a considerarti, ma ce l’ho a morte con i tuoi collaboratori, i tuoi manager, la tua casa discografica… Penso che sia il loro lavoro preoccuparsi di organizzare al meglio i tuoi concerti o djset… Verificare i locali dove devi cantare. Eh sì perché la tua fama è mondiale e non puoi cantare in ex magazzini. Tu e i tuoi collaboratori imparate a non giocare con i sogni dei ragazzini che pur avendo pagato sono stati presi in giro e sono morti. Nell’attesa che tu arrivassi. Ciao Gionata, in bocca al lupo per la tua carriera da grande artista».

 

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