Anche le mamme vittime di violenza possono dire: “A casa tutti bene”

Ogni mamma ha una sua storia e, a volte, capita che non sia a lieto fine. Il Centro Accoglienza Ambrosiano a Milano da quarant’anni accoglie mamme e figli in difficoltà, aiutandoli a costruirsi una nuova casa.

Le storie

Francesca e Isabella del Centro Accoglienza Ambrosiano ne hanno viste tante. Hanno visto una madre non saper neanche alzare una tapparella. Il marito infatti l’aveva rinchiusa in casa insieme alla figlia di otto anni, che non aveva mai vissuto un giorno dentro una scuola in compagnia di altri bambini. Si trattava di una coppia proveniente da un villaggio del nord Africa, dove le donne non hanno diritti ma solo doveri nei confronti dei propri uomini. Una vita fatta di soprusi e violenze, finché gli assistenti sociali non hanno allontanato madre e figlia dalla casa che ormai era diventata la loro prigione.

Non bisogna credere però che queste cose accadano solo a persone con un determinato retaggio culturale. A pochi chilometri dall’Italia, nell’est Europa, è nata una ragazza che, pur essendo cresciuta in una società non troppo diversa dalla nostra, ha comunque conosciuto il dolore. Il marito la marchiava con il ferro da stiro ogni volta che faceva qualcosa di inopportuno ai suoi occhi.

Sono tanti i modi in cui una donna può subire violenza: non è sempre il marito il carnefice. Spesso la crudeltà viene da altri componenti della famiglia come nel caso di una madre che, torturata dalla suocera, ha trovato rifugio nel centro di via Tonezza. «Non è insolito che intere famiglie straniere si trasferiscano in Italia e si ritrovino a vivere tutti sotto lo stesso tetto, spesso in case anguste e fatiscenti» ha confessato Francesca.

La violenza non è l’unico motivo per cui le mamme ha bisogno di aiuto. Con la voce spezzata, Isabella ci ha raccontato la storia di una donna italiana di origine etiope. Affetta da disturbi psichici, viveva per strada insieme alla figlia piccola; una volta entrata in comunità ha mostrato fin da subito le sue difficoltà nel ricoprire il ruolo di madre. Isabella era la sua educatrice di riferimento. Insieme hanno affrontato un percorso travagliato ma ricco di soddisfazioni. La giovane ha superato, anche se in parte, le sue problematiche, riuscendo così a costruire una famiglia con il suo nuovo compagno.

Alcune educatrici insieme ai bambini del Centro Accoglienza Ambrosiano
Il lavoro del Centro Accoglienza Ambrosiano

Da quarant’anni l’associazione si occupa di offrire aiuto alle madri in difficoltà prendendosi cura sia di loro, sia dei bambini. Il centro ha come obbiettivo il loro reintegro nella società, dopo un percorso della durata di circa un anno. Si tratta di un tempo che permette alle vittime di affrontare i traumi passati ma, allo stesso modo, le stimola a costruire una nuova vita capace di rimanere al passo con una realtà dinamica e veloce come quella del capoluogo lombardo. «Milano è una città che dà molte possibilità se sei sul pezzo. Se sei una persona fragile e non inserita è una città difficile. Senza strumenti non puoi realizzare i tuoi sogni e i tuoi obiettivi. Le donne devono fidarsi degli educatori ma, a volte, ci rendiamo conto che l’unica soluzione è prepararle al ritorno nella loro società di origine» ha spiegato Isabella.

Le ospiti della struttura provengono nella maggior parte dei casi da paesi stranieri. «Negli ultimi anni, lo spettro delle fragilità che si portano dentro è aumentato, determinando una complicazione dei casi da accogliere». Non è quindi semplice per il centro riuscire a dare asilo a tutte le mamme e ai loro figli. Nonostante ciò l’associazione si impegna a creare dei percorsi individuali che permettano alle madri di diventare completamente autosufficienti e pronte a riprendere in mano la loro vita.  «L’obbiettivo finale è farle riappropriare della loro dignità di donna e di genitore». In certi casi le educatrici devono lavorare, oltre che sulle madri, anche con le madri, per ristabilizzare la serenità del bambino. I figli possono essere vittime di violenza fisica o psicologica, riportando così atteggiamenti violenti nei confronti sia degli altri bambini che delle mamme stesse. 

La forza del terzo settore milanese

La forza delle associazioni come il Centro Ambrosiano è la potente rete di soggetti che operano nel terzo settore. Per creare i percorsi di formazione individuale, la onlus si interfaccia con tante altre realtà specializzate nel trattamento di diversi problemi, così da offrire la terapia più congrua. Compito di educatori e volontari è infatti osservare le debolezze di ogni mamma e bambino per indirizzarli al meglio. Anche questa attenzione per ogni singolo problema o comportamento significa accoglienza.

La struttura che ospita alcune case del Centro Accoglienza Ambrosiano

Il Centro, infatti, è una realtà che accoglie tutti i giorni, a 360 gradi, senza fare nessuna distinzione. «I bambini imparano il vero significato della parola casa: amore, condivisione e cura. La casa non ce l’hanno, la casa siamo noi».

Andrea Muzzolon

Italiano, milanese, classe 2000. Laureato in comunicazione, media e pubblicità. Libero e liberale.

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